Alexandre Edme, barone di Méchin: differenze tra le versioni

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===Banchiere e deputato di maggioranza===
[[Immagine:Élie, comte Decazes.jpg|thumb|right|200px|Ritratto del primo ministro [[Élie Decazes]]]]
Méchin, in ogni caso, non subì alcuna persecuzione. Anzi, nel [[1816]] fondò una banca privata e, nel [[1819]], la sua reputazione era già tanto ristabilita da farsi eleggere, insieme ad altri, deputato del grande collegio dell'[[Aisne]], per il 'partito' liberale. <br/>
 
* Occorre precisare che, in quei frangenti, il partito liberale non era all'opposizione, anzi godeva del sostegno del [[Luigi XVIII di Francia|sovrano]]: ciò almeno dal [[25 settembre]] [[1816]], quando [[Luigi XVIII di Francia|Luigi XVIII]] aveva sciolto una camera a maggioranza ''[[ultra-realista]]'' (la ''[[Chambre introuvable]]'') agevolando, nell'ottobre successivo, la elezione di una maggioranza liberale.
* In secondo luogo, nel febbraio [[1817]], [[Luigi XVIII di Francia|Luigi]] aveva fatto sì che il governo del [[Armand Emmanuel de Vignerot du Plessis, duca di Richelieu|duca di Richelieu]] facesse votare a quella maggioranza liberale una nuova legge elettorale, che prevedeva che gli elettori si concentrassero nei capoluoghi dei dipartimenti a formare un collegio elettorale e, lì, eleggevano direttamente i deputati. Una legge decisamente governativa, in quanto consentiva un diretto controllo dei collegi, da parte dei prefetti e delle autorità locali.
* Infine, il suffragio era assai ristretto, con circa 100'000 in tutta la Francia, tanto che Méchin ottenne il primo seggio con 573 voti su 1089 votanti, mentre altri 406 iscritti non si erano presentati al seggio. La seconda volta, nel [[1824]], ebbe 208 voti su 404 votanti, con 39 astenuti <ref>193 andarono a M. de Nicolaï, di grande famiglia aristocratica, discendente di [[Aimar-Charles-Marie de Nicolaï]], membro della [[Académie française|Accademia di Francia]] e ghigliottinato il [[7 luglio]] [[1794]], 21 giorni prima che la mattanza cessasse con la decapitazione di [[Maximilien de Robespierre|Robespierre]]</ref> <ref>in un ridotto collegio di [[Soissons]] (allora 4° circondario della Aisne), e non più nel 'grande collegio' comprendente tutta la [[Aisne]]</ref>. La terza, il [[17 novembre]] [[1827]], ebbe 195 voti su 295 votanti, con 48 astenuti. <br/>
 
===I liberali alla maggioranza alla opposizione===
Il clima politico cominciò a cambiare proprio con quelle elezioni del [[1819]]: le potenze della [[Quadruplice Alleanza (1815)|Quadruplice alleanza]] si inquietarono per il secondo e grande successo ottenuto dai liberali e non ostacolato (se non propiziato) dal [[Luigi XVIII di Francia|re]]. Tanto da provocare la caduta del primo ministro liberale [[Jean-Joseph Dessolles|Dessolles]], sostituito dal meno intransigente [[Elia di Decazes|Decazes]]. La rottura definitiva fra [[Luigi XVIII di Francia|Luigi XVIII]] ed i liberali venne il [[13 febbraio]] [[1820]], con l'assassinio del [[Carlo, duca di Berry|duca di Berry]], figlio del fratello del re, il futuro [[Carlo X di Francia|Carlo X]]. <br/>
[[Elia di Decazes|Decazes]] si dimise il [[17 febbraio]] e venne rimpiazzato dal rientrante [[Armand Emmanuel de Vignerot du Plessis, duca di Richelieu|duca di Richelieu]], affiancato dal [[François-René de Chateaubriand|Chateaubriand]] (notevole anti-liberale), agli esteri e dal [[Jean-Baptiste Guillaume Joseph, conte di Villèle|Villèle]], leader del 'partito' ''[[ultra-monarchico|ultra]]''. <br/>
 
[[Luigi XVIII di Francia|Luigi XVIII]] affidò al nuovo governo il compito di rovesciare la maggioranza liberale della Camera dei deputati e [[Armand Emmanuel de Vignerot du Plessis, duca di Richelieu|Richelieu]] eseguì celermente: già a marzo [[1820]] impose alla Camera l'approvazione di leggi che ristabilivano la censura, con tanto di autorizzazione preventiva, aumentavano i poteri di polizia e riducevano le libertà personali. Poi, il [[2 giugno]] ottenne l'approvazione della ''[[legge del doppio voto]]'', un abominio giuridico che affidava il 40% dei seggi al quarto più ricco dell'elettorato, il quale già aveva votato per il primo 60%. Essa produsse un trionfo degli ''ultra'' alle elezioni del novembre [[1820]] della Camera dei Deputati. Con conseguente cambio di maggioranza.
 
===Deputato di opposizione===
Tali elezioni, tuttavia, non interessarono direttamente il Méchin, in quanto l'art 37 della [[Carta francese del 1814|Carta]] prevedeva che ''i deputati saranno eletti per cinque anni, e in maniera che la Camera sia rinnovata ogni anno per un quinto''. Né si ricordano le sue posizioni in quel periodo di particolare debolezza del 'partito' liberale, condizionato com'era dalla generale indignazione seguita all'assassinio del [[Carlo, duca di Berry|Berry]]. E dalla perdita del consenso del [[Luigi XVIII di Francia|re]]. <br/>
 
Comunque, Méchin difese con successo il proprio seggio il [[25 febbraio]] [[1824]] ed ancora il [[17 novembre]] [[1827]]. Mentre la politica nazionale erano dominata dal governo del primo ministro [[Jean-Baptiste Guillaume Joseph, conte di Villèle|conte di Villèle]], che si appoggiava ad una maggioranza ''[[ultra-realista]]''.
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[[Carlo X di Francia|Carlo X]] e [[Jules, Principe di Polignac|Polignac]] reagirono dissolvendo nuovamente l'assemblea, il [[16 maggio]] [[1830]]. Ma, nella sorpresa generale, i liberali vinsero le elezioni del [[23 giugno]] e del [[19 luglio]]. In soprannumero, i liberali si videro attribuire 274 seggi, ossia 53 più di quanti ne avessero prima della dissoluzione. L'inossidabile Méchin venne rieletto il [[23 giugno]], con 251 voti su 344 e 44 non partecipanti.
 
Di fronte alla sconfitta il [[Carlo X di Francia|re]] e [[Jules, Principe di Polignac|Polignac]] decisero di forzare la mano alle Camere, applicando l'art. 14 della [[Carta francese del 1814|Carta]] che specificava come ''il re … fa i regolamenti e le ordinanza necessarie per … la sicurezza dello Stato''. Si tratta di una riserva particolarmente estesa, in quanto non condizionata ad alcuna successiva sanzione parlamentare. I due stilarono, quindi, le [[ordinanze di Saint-Cloud]] che scatenarono la [[Rivoluzione di Luglio|rivoluzione di luglio]] e la seconda caduta dei [[Borbone]]. <br/>
 
===La Rivoluzione di Luglio===