Crisi del XVII secolo: differenze tra le versioni

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«É abbastanza noto che le classi dirigenti dell'economia italiana nel corso del Cinquecento passano dall'industria e dal commercio ai prestiti mobiliari e agli investimenti fondiari; in altre parole si trasformano da categorie a reddito mobile a categorie a reddito fisso; da proprietari di merce la cui stima cresce continuamente per effetto del generale aumento dei prezzi a proprietari di capitali mobiliari ed immobiliari (se affittati) che a scadenza fissa daranno un reddito prederminato , il cui potere d'acquisto nel frattempo si riduce» <ref>A. Fanfani, ''Storia del lavoro in Italia dalla fine del secolo XV agli inizi del XVIII'', ed. Giuffrè, Milano, 1999</ref>
 
====G Luzzatto====
Secondo Luzzatto non si può far risalire la crisi del Seicento in Italia a una precedente crisi economica già presente nel Cinquecento:
 
«Se noi confrontiamo la situazione economica delle principali regioni d'Italia nel periodo che segue immediatamente il trionfo della Spagna con quella dei primi decenni del Cinquecento, non troviamo traccia di quelle rovine o di quella rapida e totale decadenza di cui troppo spesso si parla» <ref>Cfr. G. Luzzatto, ''Storia economica dell'età moderna e contemporanea, CEDAM, Padova, 1955</ref>
 
===La storiografia estera===