Storie di Noè (Paolo Uccello): differenze tra le versioni
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==Storia==
I due affreschi vennero realizzati da Paolo Uccello mentre era impegnato a Firenze in commissioni molto importanti, sia a [[Santa Maria del Fiore]] sia in ambienti privati. L'artista aveva già lavorato al Chiostro negli anni trenta del Quattrocento, con la [[lunetta]] e il riquadro a fianco che rappresentano le ''Storie della Creazione e Cacciata dal Paradiso terrestre''.
Il ciclo venne restaurato nel [[1859]]. Gli affreschi del Chiostro Verde, soprattutto i riquadri inferiori, vennero pesantemente danneggiati dall'[[alluvione di Firenze del 1966]]; se le opere dell'Uccello furono tra le prime ad essere restaurate, gli altri affreschi sono ancora oggi in corso di recupero.
==Descrizione e stile==
Le ''Storie di Noè'', in particolare la lunetta del ''Diluvio e recessione delle acque'', sono gli affreschi più famosi del ciclo e una
La lunetta ha una composizione molto affollata e complessa, con un duplice punto di fuga incrociato che accentuava, assieme all'irrealtà dei colori, l'espressività dell'episodio. A sinistra si vede l'[[arca di Noè|arca]], scorciata inverosimilmente all'infinito, che crea uno spazio smisurato. I personaggi, che cercano invano di salire, sono scorciati con violenza, da quelli monumentali in primo piano, fino a quelli più piccoli
La ricchezza di dettagli e il tono episodico di alcuni rimanda ancora allo stile [[tardogotico]], del quale Paolo Uccello mantenne sempre alcune caratteristiche.
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