Forte San Michele: differenze tra le versioni

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Il grande [ridotto] del [[forte]], a pianta circolare, deriva dalla [[torre]] [[casamatta|casamattata]] cilindrica con [[cortile]] interno. La parte maggiore, in posizione centrale, è parzialmente staccata dal fronte di gola, al centro del quale, verso l'esterno, sporge la parte minore, a formare il [[ridotto]] di gola, con funzione di [[caponiera]]. Le due parti del [[ridotto]] si elevano su un solo piano, con copertura [[terrapieno|terrapienata]], disposta a piattaforma per l'[[artiglieria]]. Anche il piano terra del [[ridotto]] di gola è ordinato per l'[[artiglieria]] in [[casamatta]]; mentre il [[ridotto]] maggiore, contenente i ricoveri per la [[guarnigione]] e due [[polveriera|polveriere]], è provvisto di una galleria perimetrale per [[fuciliere|fucilieri]]. Le riserve d'acqua erano assicurate da quattro [[pozzo|pozzi]]. Il [[terrapieno]], modellato sul poligono d'impianto, è ordinato per le [[artiglieria|artiglierie]] da [[fortezza]], con postazioni a cielo aperto. La scarpata esterna del [[terrapieno]] scende fino al livello del [[fossato|fosso]] asciutto perimetrale, dove è presidiata dal muro distaccato alla Carnot. Sui salienti principali del poligono sporgono le [[caponiera|caponiere]] [[casamatta|casamattate]] per il fiancheggiamento del [[fossato]], provviste di [[cannone|cannoniere]] e [[fuciliere]].
 
Due [[poterna|poterne]] mettono in comunicazione il [[piazza|piazzale]] interno del [[forte]] con il [[cammino di ronda]] lungo il muro alla Carnot, ordinato per [[fuciliere|fucilieri]], e con le tre [[caponiera|caponiere]]. All'esterno, completava l'opera la [[controscarpa (architettura)|controscarpa]] a pendenza naturale, rivestita dal muro aderente solo in corrispondenza delle [[caponiera|caponiere]].
 
Provenendo da [[Verona]], superata la chiesa sanmicheliana della Madonna di Campagna, si presentava una architettura orizzontale, adattata al profilo pianeggiante. Al [[forte]] si accedeva attraverso due portali ad arco, preceduti da [[ponte#Ponte levatoio|ponte levatoio]], inseriti simmetricamente nel fronte di gola, accanto al ridotto. Come il [[forte Chievo]], infatti, è da osservare quale modello di [[architettura]] militare absburgica, per le future fortificazioni di [[Verona]] e dell'[[Impero austriaco]]. È ragguardevole la perfezione geometrica dell'impianto planimetrico, la sua [[simmetria]], la combinazione di tracciati circolari e poligonali, nonché la complessa e razionale articolazione delle parti in un'opera di assoluta unità spaziale. A [[Verona]], è l'ultima prova del talento architettonico di [[Conrad Petrasch]].