Epitalamio: differenze tra le versioni

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L''''Epitalamioepitalamio''' è un [[canto]] [[matrimonio|nuziale]], un sottogenere [[lirica (poesia)|lirico]] [[antica Grecia|greco]] imitato più tardi dai [[antica Roma|Romani]], destinato a celebrare in versi un matrimonio, presso la camera degl sposi.
 
Originariamente, nella Grecia arcaica, si basò sulla ripetizione di un'invocazione religiosa, ''Imen'' o ''Imeneo'', che poi infatti rimase nel ritornello delle varie strofe dei canti composti nelle epoche successive.<ref>"Le muse", De Agostini, Novara, Vol.IV, pag.368</ref>.
 
Non sono sopravvissuti nel tempo esempi di epitalami né dell'età antica greca né di quella classica, ad eccezione di quello di [[Saffo]] ([[VII secolo a.C.]]) composto per
celebrare le nozze di [[Ettore (mitologia)|Ettore]] ede [[Andromaca (mitologia)|Andromaca]], di argomento letterario e mitico.
 
Composero celebri epitalami, oltre a [[Saffo]], [[Callimaco]] e [[Teocrito]], del quale ci è pervenuto interamente quello dedicato alle nozze di [[Menelao]] ed [[Elena (mitologia)|Elena]].