Editto di Restituzione: differenze tra le versioni
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===Antefatti===
[[File:editto di restituzione (1).JPG|thumb|left|220px|Copia dell'editto di restituzione]]
L'emanazione dell'Editto si colloca nel contesto del generale andamento sfavorevole
Di nuovo la causa protestante era caduta nell'abisso più profondo, mentre il trionfo imperiale creò le premesse, paradossalmente, perché potesse essere frenato dalle conseguenze di atti e decisioni alimentati e maturati nel clima dell'andamento favorele del conflitto per la parte cattolica. Nell'esaltazione prodotta dalla vittoria, gli [[Principi elettori|Elettori]] [[Cattolicesimo|cattolici]] concepirono un'idea abbastanza naturale, ma poco saggia, perseguita con sviluppi pericolosi per gli interessi dell'imperatore. Un cospicuo patrimonio ecclesiastico, che comprendeva nella [[Germania]] settentrionale due [[arcivescovato|arcivescovati]] e dodici vescovati, era, sin dal [[1552]], passata dai cattolici ai protestanti. Parte di quest’imponente proprietà era stata spesa degnamente a sostenere la [[Chiesa luterana]]; il resto, assai meno degnamente, a soddisfare le esigenze e il lusso dei principi dell’impero. Tutto questo bottino doveva ora, in virtù dell'editto, ritornare ai suoi antichi proprietari cattolici. Tale decreto ingiuntivo turbò fortemente gli amministratori protestanti, costretti, sotto la tirannica pressione delle truppe di Wallenstein, a cedere una proprietà che da molti anni ormai considerava propria.
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