Assunse il potere dopo l'assassinio del padre [[Abd Allah II (Aghlabide)|AbdʿAbd AllahAllāh II]] nel 903. Immediatamente dopo mandò a morte tutti i suoi fratelli e zii, oltre a ogni altro possibile rivale.<br /> Mentre tali massacri ne rafforzarono la posizione nel breve periodo, la dinastia aghlabide perse però qualsiasi prestigio agli occhi dei suoi sudditi e del resto del mondo [[islam]]ico.
La [[tribù]] [[Berberi|berbera]] dei [[Kutama|Kutāma]], agli ordini del ''da'idāʿī'' [[Fatimidi|ismailita]] [[Abu 'Abd Allah al-Shi'i]] continuò a guadagnar terreno e consensi, fino a prendere il controllo della cittadina di [[Setif]]. Dopo che due campagne militari aghlabidi, nel 905 e nel 906, erano totalmente fallite, al-Shi'iShīʿī operò un potente contrattacco e, dopo aver conquistato l'IfriqiyaIfrīqiya meridionale, le truppe aghlabidi furono totalmente mandate in rotta nella [[battaglia di al-Arbus]] del [[18 marzo]] [[909]].
Tutta l'IfriqiyaIfrīqiya cadde così nelle mani dei KutamaKutāma e la secolare dinastia aghlabide finì ad opera dei vincitori [[fatimidiFatimidi]].
ZiyadatZiyādat AllahAllāh III fuggì con una buona quantità di gioielli verso il [[Mashreq]] ma non riuscì a ottenere alcun appoggio dai suoi signori [[abbasidi]], finendo i suoi giorni (sia pur in modo dorato) nel 916, in [[Palestina]].