Nikolaus von Falkenhorst: differenze tra le versioni

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Promosso [[generale di brigata]] il [[1º ottobre]] [[1932]], fu addetto militare presso le [[ambasciata|ambasciate]] tedesche a [[Praga]], [[Belgrado]] e [[Bucarest]] tra il [[1933]] e il [[1935]]. Dopo aver prestato servizio come [[capo di Stato Maggiore]] della 3ª [[Armata]] nel [[1937]], comandò il 21° [[Corpo d'armata]] durante la [[campagna di Polonia]].
[[File:Falkenhorst ja Siilasvuo2.jpg|thumb|right|Falkenhorst (a sinistra) col generale [[Finlandia|finlandese]] [[Hjalmar Siilasvuo]]]]
Viste le sue indiscusse doti di pianificatore e la sua esperienza in [[Scandinavia]] nel precedente conflitto, il [[21 febbraio]] [[1940]] ricevette da [[Adolf Hitler|Hitler]] l'incarico di preparare il piano di invasione di [[Danimarca]] e [[Norvegia]]; in appena cinque giorni von Falkenhorst preparò un [[Operazione Weserübung|abbozzo di piano operativo]], che riscosse grande successo presso Hitler e che venne messo in atto. Il piano, che coinvolgeva tutte e tre le [[Forze armate]] in egual misura ([[Esercito]], [[Marina militare|Marina]] e [[Aviazione militare|Aviazione]]) e che quindi viene ritenuto la prima operazione militare combinata della storia, si dimostrò un successo, anche se piuttosto costoso: la Danimarca capitolò in tre ore, l'esercito norvegese, colto di sorpresa, oppose una resistenza disorganizzata, e un contingente [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleato]] di truppe [[Francia|francesi]] e [[Regno Unito|britanniche]] inviato in soccorso della Norvegia fu costretto a ritirarsi dopo aver subito pesanti perdite. Per il suo successo, von Falkenhorst ricevette la [[Croce di Ferro#Croce di Cavaliere della Croce di Ferro|Croce di Cavaliere]] il [[30 aprile]] [[1940]], venedovenendo poi assegantoassegnato al comando delle forze di occupazione tedesche in Norvegia. Il suo comportamento verso la popolazione norvegese venne ritenuto sostanzialmente corretto, e a suo carico non vennero addebitati particolari crimini contro la popolazione civile.
 
Nel [[giugno]] del [[1941]] ricevette l'incarico di pianificare e condurre l'[[Operazione Silberfuchs]], l'attacco tedesco contro il porto [[Unione Sovietica|sovietico]] di [[Murmansk]]; l'operazione si rivelò un insuccesso, con le truppe tedesche bloccate ad appena 50 km da loro obbiettivo. Il [[15 gennaio]] [[1942]] cedette il comando delle truppe tedesche schierate in [[Lapponia]] al [[generale]] [[Eduard Dietl]], per tornare ad assumere il comando delle truppe tedesche in Norvegia. Il [[18 dicembre]] [[1944]] venne privato del comando per essersi opposto ad alcuni ordini di [[Josef Terboven]], il commissario del Reich stanziato in Norvegia; rimase nel paese scandinavo, ma non ebbe altri incarichi operativi fino alla fine della guerra.
 
Arresosi agli Alleati insieme alle sue truppe nel [[maggio]] del [[1945]], venne arrestato il [[2 agosto]] [[1946]] e processato da un tribunale militare misto anglo-norvegese per [[Crimine di guerra|crimini di guerra]]. Giudicato colpevole di aver attuato l'[[ordine commando]] di Hitler, vennefu condannato a morte mediante [[fucilazione]], ma in seguito la sua condanna venne commutata con vent'anni di carcere.
 
Rilasciato dal carcere di [[Werl]] il [[23 luglio]] [[1953]] a causa delle sue cattive condizioni di salute, visse a [[Holzminden]] fino alla sua morte, avvenuta il [[18 giugno]] [[1968]].