Operazioni in Val Vestino (1510-1517): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 33:
Dionigi ([[1465]]-1510), Vincenzo (1466-1525) e Carlino (+ 1515) Naldi furono i fondatori dei Brisighelli, una famosa [[compagnia di ventura]] che operò tra il [[1492]] e il [[1496]] al servizio di [[Ferdinando I di Napoli]] d'[[Aragona]] contro [[Carlo VIII di Francia]], poi, [[Caterina Sforza]], signora di [[Imola]] e nel [[1499]] [[Cesare Borgia]]. Nel 1503, dopo la morte di papa [[Alessandro VI]] i Naldi si misero al soldo della [[Repubblica di Venezia]], inducendola a una politica di conquista della [[Romagna]]: risalendo così da [[Ravenna]], per la valle del [[Lamone (fiume)|Lamone]] a [[Faenza]], poi, a [[Brisighella]], ove i veneziani entrarono nel novembre del [[1503]].
 
La rocca di [[Brisighella]] è un'opera veneziana. [[Dionigi di Naldo]], [[capitano]] delle fanterie venete dal 1506 alla morte (nel 1510), è considerato a tutt'oggi, con il cugino Vincenzo, tra i più capaci riformatori della fanteria veneta alla quale diede un grande sviluppo di azione rispetto alla cavalleria. Morì a [[Venezia]] e fu sepolto nella chiesa dei SS. Giovanni e Paolo con un monumento a lui dedicato a opera di [[Lorenzo Bregno]] <ref>Fondazione Giorgio Cini onlus, "Incontro di studio dedicato a Dionigi e Vincenzo Naldi XVI secolo", Venezia 12 novembre 2005</ref>.
 
Il cugino Vincenzo (n. [[1446]]) gli subentrò nel comando dal [[1511]] al [[1517]] come capitano della medesima fanteria partecipando all'assedio di Brescia (agosto 1512), al presidio di [[Modena]] (1516) e di Forlì (1517) ove i suoi uomini furono duramente contrastati dalla popolazione locale a causa degli atti di vandalismo perpetrati contro il Palazzo Pubblico. Morì nel [[1525]], a [[Brisighella]], e fu sepolto nella chiesa degli Osservanti. Il terzo dei fratelli Naldi, Carlino, operò sempre all'ombra dei precedenti. Combatté nella [[battaglia di Agnadello]] e morì nel 1515.