Perin del Vaga: differenze tra le versioni

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Intanto compra casa a [[Pisa]] per trasferirvi la moglie da Roma e stabilirvisi egli stesso una volta terminate le commissioni genovesi: così avviene nel [[1537]] ma nel [[1539]] si trasferisce definitivamente a Roma, dove dipinge gli affreschi con ''storie di Cristo'' nella Cappella Massimo a [[Trinità dei Monti]], tutti distrutti, tranne la ''Resurrezione di Lazzaro'', oggi al Victoria & Albert Museum di [[Londra]], ''che si mostra, nel suo riaver la vita, molto ripieno della pallidezza e paura della morte, et intorno a esso sono molti che lo sciolgono e pure assai che si maravigliano et altri che stupiscono''.
 
Favorito del [[papa Paolo III]] [[Farnese]], che gli assegna una pensione mensile di venticinque ducati, e del nipote cardinale, nel [[1541]] dipinge in finto marmo, con grottesche e finti bassorilievi, le zoccolature delle [[Stanze della Segnatura]] in Vaticano ed esegue una tela grande quanto un arazzo, ora a [[Palazzo Spada]], come base del ''Giudizio Universale'' di [[Michelangelo]]: {{citazione necessaria|''aveva scoperto già Michelagnolo Buonarroti, nella cappella del papa, la facciata del Giudizio, e vi mancava di sotto a dipignere il basamento, dove si aveva appiccare una spalliera d'arazzi tessuta di seta e d'oro, come i panni che parano la cappella; onde, avendo ordinato il Papa che si mandasse a tessere in Fiandra, col consenso di Michelagnolo, fecero che Perino cominciò una tela dipinta della medesima grandezza, dentrovi femmine e putti e termini che tenevono festoni molto vivi, con bizzarrissime fantasie. La quale rimase imperfetta in alcune stanze di Belvedere dopo la morte sua, opera certo degna di lui e dell'ornamento di sì divina pittura''}}.
 
Affida alla bottega le decorazioni delle chiese di San Giuseppe a Ripa, di San Bartolomeo in Isola e di San Salvatore in Lauro, nella cui facciata l’allievo [[Girolamo Siciolante da Sermoneta|Girolamo Sermoneta]] rappresenta anche un’Annunziata.