Giovanni Niccolò Servandoni: differenze tra le versioni

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La prima messa in scena fu "Orione" di [[Louis de Lacoste]] a cui seguirono oltre 60 produzioni con grande successo di pubblico e di critica. Nei suoi allestimenti teatrali, Servandoni utilizzava particolari effetti prospettici, con punti di fuga molto scorciati, una tecnica già utilizzata dalla famosa famiglia dei [[Galli da Bibbiena]].
Nel [[1731]] fu ammesso all'[[Académie royale de peinture et de sculpture]] come pittore di rovine antiche.
Manifestò anche un grande talento per gli allestimenti effimeri, progettando gli apparati per la celebrazione della nascita del [[Delfino di Francia|Delfino]] ([[1729]]) insieme al suo vecchio maestro Panini giunto da Roma. Nel [[1736]] realizzo il baldacchino nella crociera del transetto della [[Chiesa di San Bruno delle Certose di Lione]].
 
Lasciò Parigi nel 1745 perseguitato dai debiti.
Lavorò quindi a [[Lisbona]], [[Dresda]], [[Vienna]] e [[Londra]] soprattutto per le corti dei sovrani che apprezzavano molto il suo talento per gli allestimenti di feste e celebrazioni.