Bourbon del Monte Santa Maria: differenze tra le versioni

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===Il problema delle origini===
[[Immagine:Clotaire II Lombards.jpg|250px|thumb|Il re franco Clotario II]]
Difficile stabilire con certezza di dove la famiglia fosse esattamente originaria ovvero se fosse longobardo-toscana, e quindi di legge ripuaria, o franca, cioè di legge salica. Un dettaglio non secondario visto che le famiglie "ripuarie" riconoscevano la successione per primogenitura mentre quelle "saliche" dividevano l' eredità in tante parti uguali quanti erano i figli maschi.

In effetti, considerando i primi secoli della storia dei Bourbon del Monte, si fa difficoltà, anche per il poco materiale documentario rimasto e spesso viziato da errori di ritrascrittura, a delineare con precisione quale dei due criteri giuridico-testamentari fosse seguito dalla casata.
Tant'è che i due maggiori studi sui Bourbon del Monte si contraddicono più volte tra ed entro di loro. [[Emanuele Repetti]], nel suo ''Dizionario'', contesta come fasulla l'origine carolingia della famiglia ma si contraddice dando l'indicazione di Ca' del Colle come feudo originario dei Bourbon. [[Ugo Barberi]] invece, similmente a quanto in precedenza segnalato da [[Attilio Zuccagni-Orlandini]], rilancia la pista franca. Ma nessuno dei due riesce a dare una spiegazione convincente di quel "Bourbon" nel patronimico. "Bourbon" infatti sta per "[[Borbone]]".
 
Ma che fossero originariamente signori di Colle e poi di Santa Maria, oppure il contrario, è del tutto secondario al fatto che nel 1014 Ranieri I dei Bourbon del Monte venne investito del marchesato di Toscana che assunse sotto il nome di [[Ranieri di Toscana|Ranieri II]] e che tenne fino al 1027. Da lui e da suo fratello [[Elemperto]], che fu vescovo di Arezzo dal 986 e al 1010, cominciò l'ascesa signoriale della famiglia. Inoltre, grazie a Ranieri, la famiglia ebbe il privilegio perpetuo di fregiarsi del titolo di marchesi che si trasmetteva, e si trasmise, a tutti i loro possessi e a tutti i loro rami.
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Arrigo I, figlio del Marchese Uguccione I e fratello di un Ranieri II, aveva sposato una contessa Sofia nata da un conte Bernardo Salico, forse dei conti della Berardenga. La contessa Sofia, essendo restata vedova del Marchese Arrigo I, verso il 1078 passò a seconde nozze con un conte Alberto di Mangona come lei stessa dichiara in un documento dell’aprile 1079 scritto in [[Montevarchi]].
 
Ma il Marchese Arrigo I prima di morire ebbe dalla sua consorte un figlio che chiamò Uguccione, ossia Ugo II, che si sposò ad una contessa Adelagita figlia di un conte Alberto. Dal quale matrimonio nacque un altro Arrigo, detto "il giovane" o II, che nell’ottobre del 1098, vivente tuttora la contessa Sofia sua nonna, dettò l’atto di sua ultima volontà nel castello di Pierle. Da questo testamento appare chiaro che Arrigo II era scapolo, e forse pure in giovane età, mentre disponeva di tutti i suoi beni a varie chiese, e personaggi, fra i quali si nomina la madre e la nonna contessa Sofia, senza rammentare però né una moglie né un eventuale figlio.

Tra i beni ricordati in quell’atto si trova indicata la sua parte di un castello che i Bourbon possedevano dentro la città di Arezzo con altri beni nei sobborghi della città, nel piviere di Alberoro, in Villa Alba ed in Galognano, nel comune di [[Colle di Val d'Elsa]]. Inoltre assegnò alla madre ed alla contessa Sofia la sua parte dei castelli, corti, e distretti di [[Montevarchi]], di [[Levane]] e di [[Moncioni|Moncione]], e quanto possedeva nella corte e castello del Tasso.
 
Arrigo I non solo ebbe in Ranieri II un altro fratello, ma un terzo ancora di nome Ugo o Uguccione compare in due contratti del 3 gennaio 1059, nei quali i Marchesi Ugo ed Arrigo, figli del fu Marchese Uguccione I, rinunciarono in favore della mensa pisana la loro porzione di beni che avevano nel Castello e corte di [[Nugola]].
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[[Immagine:Palazzo Comunale - Cortona.jpg|250px|thumb|Il palazzo comunale di Cortona]]
[[Immagine:Volterra-Piazza del Priori.jpg|250px|thumb|La piazza dei Priori con il palazzo podestarile a Volterra]]
Come si ricava da un documento inserito nel Libro XX dei capitoli delle Riformagioni di Firenze, il 26 settembre 1194 un marchese Uguccione dei Marchesi di Colle, ossia del Monte Santa Maria, pose sotto l'[[accomandigia]] del Comune di Arezzo con tutto il territorio, le ville e i castelli del pievanato di Sant' Antimo in [[Monterchi]] a condizione però che quei popoli dovessero stare agli ordini, fare guerra e pace a difesa e in favore del Comune di Arezzo e con la proibizione di fare pace o tregua con il Comune di Città di Castello. Questo marchese Uguccione dovrebbe essere lo stesso che nel 1202 unitamente al fratello Guido con rogito del 29 maggio 1202 sottomise i suoi castelli di Val di Pierle all'Accomandigia del Comune di Perugia.
 
Il qual Uguccione IV fu padre di un altro Uguccione marchese di Valiana, o di [[ Valiano]], cui spetta un trattato concluso nel 27 dicembre del 1249 col Comune di [[Cortona]] in merito al castello e porto di [[ Valiano|Valiano in Val di Chiana]]. E lo stesso fece suo zio Guido di Valiano che poi nel 1245 fu eletto podestà a [[Volterra]] e rieletto per sei mesi l'anno successivo per essere chiamato, nel 1257, come [[podestà]] a Firenze.