Roberto d'Oderisio: differenze tra le versioni

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[[File:Roberto d'oderisio, san giovanni evangelista e maria maddalena.JPG|thumb|250px|''San Giovanni BattistaEvangelista e santa Maria Maddalena'', [[Metropolitan Museum]]]]
{{Bio
|Nome = Roberto d'
|Cognome = Roberto di Oderisio
|Sesso = M
|LuogoNascita = Napoli
|GiornoMeseNascita = circa
|AnnoNascita = ca. [[1320]]1335
|LuogoMorte = Napoli
|GiornoMeseMorte = dopo il
|AnnoMorte = dopo il [[1382]]
|Attività = pittore
|SecoloEpoca = XIV1300
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , uno dei massimi esponenti della pittura napoletana del Trecento
}}
 
==Vita e opere==
Poche notizie biografiche si hanno su questo pittore napoletano. Si presume che la sua formazione culturale sia avvenuta sotto l'influsso dei dipinti eseguiti a [[Napoli]] da [[Giotto]] e soprattutto da [[Maso di Banco]].
[[File:AffrescoIncoronata.jpg|thumb|250px|Affresco dei ''Sacramenti'' in Santa Maria Incoronata a Napoli]]
Poche notizie biografiche si hanno su questo pittore napoletano. Recenti studi (P. Vitolo) hanno convincentemente ricollocato l'attività artistica di Roberto alla seconda metà del [[XIV secolo]], escludendo così un suo diretto rapporto con la presenza di Giotto a Napoli. La sua formazione culturale del pittore, che subì comunque l'influsso dei dipinti eseguiti a [[Napoli]] da [[Giotto]] e soprattutto da [[Maso di Banco]], non risulta scevra da una accurata conoscenza della pittura senese ([[Simone Martini]] e i [[Lorenzetti]])<ref>''Giotto e il Trecento''</ref>.
 
La prima parte della sua attività intorno alla metà del secolo potrebbe essersi svolta nel salernitano, come è attestato dalle opere che la critica ha riunito intorno alla ''Crocifissione'' conservata al [[Museo diocesano di Salerno]] (proveniente dalla chiesa di San Francesco di [[Eboli]]) che è la sua sola opera firmata<ref><small>HOC OPUS PINSIT ROBERTUS DE ODORISIO DE NEAPOLI</small></ref>:
Si ritengono sue opere giovanili gli affreschi con lo ''Sposalizio della Vergine'' e la ''Natività'' nella [[cappella Barresi]] della [[Chiesa di San Lorenzo Maggiore]] a [[Napoli]], nei quali vi è appunto un vivace riflesso di cultura grottesca.
* il polittico con la ''Dormitio Virginis e Incoronazione della Madonna tra i santi Nicola di Bari, Giacomo, Giuliano e Antonio abate, i profeti e Annunciazione'', dalla cripta del Duomo di [[Scala (Italia)|Scala]], ora in collezione privata;
A questi affreschi si collegano strettamente la ''Crocifissione'' di [[Eboli]] al [[Museo diocesano di Salerno]] che è la sua sola opera firmata, e la ''Madonna Mater Omnium'' nella [[Chiesa di San Domenico Maggiore]].
* l'affresco nella sacrestia della [[chiesa di San Giovanni del Toro]], a [[Ravello]];
* l'affresco con la ''Crocifissione'' nel [[Duomo di Amalfi]].
 
A questi affreschi si collegano strettamente la ''Crocifissione'' nel [[Museo di Capodimonte]] e la ''Madonna dell'Umiltà'' (''Mater Omnium'') nella [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|chiesa di San Domenico Maggiore]] a Napoli. La sua mano è stata riconosciuta anche negli affreschi del ''Sepolcro di Roberto d'Angiò'' nella [[Chiesa di Santa Chiara (Napoli)|chiesa di Santa Chiara]], noti soprattutti attraverso le foto precedenti ai danni che i bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno arrecato al patrimonio artistico della chiesa.
Dopo il [[1352]] egli eseguì la famosa serie dei ''Sacramenti'' affrescati nella [[Chiesa dell'Incoronata]] ove prevalgono altri accenti culturali, derivati in parte da alcuni caratteri dell'arte di [[Simone Martini]]: nel quadro dei rapporti tra l'ambiente artistico napoletano e la forme del gotico internazionale, questi affreschi si pongono come uno dei risultati più validi e meglio caratterizzati per genuina forza narrativa.
 
Dopo il [[13521364]] egli eseguì ''Storie bibliche'' e la famosa serie dei ''Sacramenti'' e il ''Trionfo della Chiesa'' affrescati nella [[Chiesa dell'Incoronata]] di Napoli ove prevalgono altri accenti culturali, derivati in parte da alcuni caratteri dell'arte di [[Simone Martini]]: nel quadro dei rapporti tra l'ambiente artistico napoletano e la forme del gotico internazionale, questi affreschi si pongono come uno dei risultati più validi e meglio caratterizzati per genuina forza narrativa.
Roberto di Odorisio risulta ancora attivo nel [[1382]], quando fu nominato ''magistrum pictorium regium'' dal re [[Carlo III di Napoli|Carlo III di Durazzo]].
 
Altre opere assegnate a lui dalla critica d'arte potrebbero appartenere a suoi allievi o altri pittori coevi: in particolare il bellissimo dittico con ''Madonna e Cristo dolente'' e ''San Giovanni e la Maddalena'' (rispettivamente a Londra e a New York) è ancora di controversa attribuzione.
 
Roberto di Odorisio risulta infine documentato il 1° febbraio [[1382]], quando re [[Carlo III di Napoli|Carlo III di Durazzo]] lo nomina (o lo conferma<ref>F. Bologna, 1969</ref>) suo familiare ospite nella reggia e proto pittore di corte (''et de regio hospitio et in magistrum pictorem regium'') con lo stipendio di trenta once annue. Probabilmente morì negli anni ottanta del secolo.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*Ferdinando Bologna, ''I pittori alla corte angioina di Napoli, 1266-1414, e un riesame dell'arte nell'eta fridericiana'', Roma 1969, pagg. 258-303.
* ''La Pittura in Italia. Il Duecento e il Trecento'', (II ed. accresciuta), t. II, Milano 1986, pagg. 488-495 e 656-657
* Pierluigi Leone De Castris, ''Arte di corte nella Napoli angioina', Firenze 1986, in part. pagg. 374-407. ISBN 8877370637
*Jane Turner (a cura di), ''The Dictionary of Art''. 23, pp. 350-351. New York, Grove, 1996. ISBN 1884446000
* Paola Vitolo, ''La chiesa della Regina: l'Incoronata di Napoli, Giovanna I d'Angio e Roberto di Oderisio'', Viella, Roma 2008. ISBN 88883343094
* ''Giotto e il Trecento: il più sovrano maestro in dipintura'', catalogo della mostra tenuta a Roma nel 2009 a cura di Alessandro Tomei, Skira, Milano 2009, pagg. 233-235. ISBN 9788857201177
 
==Altri progetti==