Segretario federale: differenze tra le versioni

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In [[Italia]] le federazioni dei partiti hanno di solito un ambito territoriale provinciale. Nella [[Lega Nord]], tuttavia, il titolo di segretario federale non è attribuito ad un dirigente locale ma al massimo dirigente nazionale e corrisponde a quello che in altri partiti è il segretario generale.
 
Erano dirette da un ''segretario federale'' (comunemente noto come ''federale'') le ''federazioni dei fasci di combattimento'', articolazioni organizzative del [[Partito Nazionale Fascista]] (P.N.F.) che inquadravano a livello provinciale i ''fasci di combattimento'', struttura organizzativa di base del partito. Il federale, che secondo lo statuto del P.N.F. era al quarto posto tra i [[gerarca|gerarchi]] del partito, era nominato e revocato dal [[DuceCapo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato]] su proposta del Segretario del P.N.F.; proponeva a quest'ultimo la nomina dei componenti il ''direttorio federale'', che lo affiancava e nel cui ambito designava i ''vice segretari federali''; nominava i gerarchi subordinati, tra cui i segretari politici ed i componenti i direttorii dei fasci di combattimento; era membro di diritto del [[Consiglio Nazionale del Partito Nazionale Fascista|Consiglio nazionale]] del partito e, quindi, della [[Camera dei Fasci e delle Corporazioni]]. Lo [[statuto (diritto)|statuto]] del P.N.F. del [[1921]] pose a capo della federazione il ''segretario politico provinciale'', eletto dal direttorio provinciale, a sua volta eletto dal [[congresso]] provinciale; nel [[1923]] venne sostituito dal ''fiduciario provinciale'', la cui elezione, ad opera del congresso provinciale, doveva essere ratificata a livello centrale; lo statuto del [[1926]], infine, introdusse la figura del segretario federale, non più eletto ma nominato dal centro.
 
==Voci correlate==