Ritratto di Giulio II: differenze tra le versioni
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[[Vasari]] (1568) e [[Giovanni Paolo Lomazzo|Lomazzo]] descrissero un ritratto ad opera di [[Raffaello]] nella [[chiesa di Santa Maria del Popolo]] a [[Roma]]. Acquistato in cambio di elemosine dal [[Paolo Emilio Sfondrato|cardinal Sfondrato]], assieme alla ''[[Madonna del Velo (Raffaello)|Madonna del Velo]]'', nella stessa sede. L'opera, passata nella collezione [[Borghese (famiglia)|Borghese]] nel [[1608]], era stata in seguito venduta all'imperatore [[Rodolfo II]] e da allora se ne erano perse le tracce.
A lungo l'originale venne considerata una tela degli [[Uffizi]], che proveniva però dalle collezioni dei [[Della Rovere]] da [[Urbino]] e che non appariva collegabile alla tavola di santa Maria del Popolo. Il dipinto fiorentino inoltre era già stato assegnato a [[Giulio Romano]] negli archivi urbinati, e solo dopo l'arrivo a Firenze, con l'eredità di [[Vittoria Della Rovere]], venne attribuita al Sanzio. Si tratta probabilmente di una copia antica, richiesta dai [[Della Rovere]].
Nel [[1976]] uno studioso della National Gallery di Londra sciolse l'enigma del dipinto, che era stato acquistato nal [[1824]] dal museo. Fu ritrovato infatti sulla tavola un numero d'inventario, il 118, che si scoprì corrispondere con quello della Galleria di [[Scipione Borghese]] al [[1693]]. Un procedimento analogo permise anche di ritrovare la ''Madonna del Velo'', tra le tante copie conosciute, in quella del [[Museo Condé]] di [[Chantilly]].
Le analisi scientifiche hanno poi confermato l'autografia raffaellesca e un restauro ha restituito la qualità pittorica dell'
Esiste un disegno preparatorio del volto del papa, probabilmente esguito dal vero, nelle collezioni del Duca di [[Devonshire]] a [[Chatsworth]].
Nella [[Galleria Palatina]] di Firenze esiste una copia del ritratto attribuita a [[Tiziano]].
==Descrizione e stile==
== Collegamenti esterni ==▼
Il papa è raffigurato seduto su una sedia con braccioli e pigne alle estremità dello schienale, un richiamo allo stemma [[Della Rovere]]. La sua figura, un po' curva, è girata di tre quarti verso destra. la barba è lunga, come dal voto fatto nel [[1511]], e indossa il [[camauro]], la mantella rossa e la tunica bianca. Lo sfondo del parato verde esalta i colori della veste e la volumetria del soggetto. Le mani espressive, con gli anelli cerimoniali, reggono un fazzoletto o l'estremità del bracciolo.
I pontefici erano di solito ritratti di profilo, magari in ginocchio, o rigidamente frontali, quasi ieratici. Raffaello rinnovò questa tradizione ritraendo il papa a mezza figura, una soluzione che divenne un modello frequentissimo per i ritratti ufficiali di pontefici. Lo stesso Raffaello lo sviluppò nel ''[[Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi]]'', e vi si attennero [[Sebastiano del Piombo]] (''[[Ritratto di Clemente VII]]'') e [[Diego Velázquez]] (''[[Ritratto di Innocenzo X]]'').
Eccezionale per l'epoca fu anche la rappresentazione intima dello stato d'animo di un soggetto di tale importanza, così evidentemente perso nei propri pensieri. Il 1511 era infattio un anno particolarmente duro per il pontefice, che aveva subito pesanti sconfitte da parte dei Francesi, vedendosi riprendere [[Bologna]] e subendo continuamente la minaccia degli eserciti stranieri, che di lì a pochi anni sarebbe infatti esplosa nel drammatico [[Sacco di Roma (1527)]].
*[http://nationalgallery.org.uk/paintings/raphael-portrait-of-pope-julius-ii Scheda nel sito ufficiale della National Gallery]
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[[Categoria:Dipinti di Raffaello]]
[[Categoria:Ritratti pittorici di papi|Giulio II]]
[[Categoria:Dipinti negli Uffizi]]
[[en:Portrait of Pope Julius II (Raphael)]]
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