Il contratto: differenze tra le versioni

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===Il meccanismo della truffa===
Nella prima parte della commedia gli spettatori più ingenui sono indotti a pensare che Geronta sia un benefattore dotato del potere soprannaturale di far resuscitare i morti.
Dopo la prima parte della commedia gli spettatori sono indotti a pensare che Geronta sia un benefattore e che sia realmente dotato di poteri soprannaturali. In realtà ha solo escogitato un sistema per arricchirsi facilmente, come è palesato in seguito: Geronta riceve la telefonata dai parenti di Gaetano Trocina, uno dei sottoscrittori del contratto morto improvvisamente, e si reca in loco. Moglie e figli non sono minimamente addolorati dalla scomparsa di Gaetano (tanto da mangiare e bere avidamente pochi minuti dopo la scoperta della sua morte), ma intendono farlo resuscitare solo perché hanno scoperto che una grossa parte dell'eredità era stata destinata allo stupido e avido Giacomino, un lontano cugino che, al tempo della sottoscrizione del contratto con Sebezio, Gaetano si era impegnato a beneficare e a ricordare nel testamento. Geronta invoca la "catena d'amore" con cui la moglie e i figli di Gaetano avrebbero il potere di far resuscitare il morto, ma ovviamente non si verifica nulla di tutto ciò; tuttavia implicitamente la mancata resurrezione non viene imputata a un'incapacità di Geronta, ma alla mancanza di amore da parte dei parenti, che appaiono del resto meschini, avidi e lacerati da rancori.
Così si apre la successione, e Giacomino, beneficiario di una parte dell'eredità, secondo la legge di [[successione (diritto)|successione]], sarà quasi del tutto privato della sua parte per la tassa da pagare, molto alta per i parenti più lontani del defunto, e se insisterà ad avere la parte spettante dell'eredità per vie legali dovrà affrontare l'opposizione dei parenti più prossimi, e quindi i lunghissimi tempi delle cause civili ''«Si rimanda, si rimanda ... rinvii, appelli, contrappelli, [[Corte Suprema di Cassazione|Cassazione]] ... passano decine e decine di anni, pure cinquanta, sessanta, ottanta ... quando finalmente la causa va in decisione e l’hai perduta, perché la perdi, le spese di giudizio sono arrivate a cifre astronomiche, ti trovi nell’impossibilità di pagarle e finisci in galera''».
 
In realtà egli ha solo escogitato un sistema per arricchirsi facilmente. Il trucco si chiarisce quando Geronta avvertito per telefono dai parenti di Gaetano Trocina, uno dei sottoscrittori del contratto morto improvvisamente, si precipita nella loro casa per resuscitare il caro estinto.reca in loco.
Così dice Geronta a Giacomino per convincerlo a rinunciare alla sua parte d'eredità, un terzo ammontante a circa trecento milioni, per ricevere in cambio una somma in contanti. Vi sono tra le proprietà del morto infatti dei [[BOT|buoni del Tesoro]], che non sono tassabili (che stranamente si ritrovano sempre nei casi di resurrezione di cui si occupa Geronta) e che la famiglia è disposta a cedere in cambio di tutta l'[[eredità]].
 
In realtà moglie e figli non sono minimamente addolorati dalla scomparsa di Gaetano (tanto da mangiare e bere avidamente pochi minuti dopo la scoperta della sua morte), ma intendono farlo resuscitare solo perché hanno scoperto che una grossa parte dell'eredità era stata destinata all'avido Giacomino, un lontano cugino che, al tempo della sottoscrizione del contratto con Geronta, Gaetano si era impegnato a beneficare e a ricordare nel testamento.
 
Geronta invoca la "catena d'amore" con cui la moglie e i figli di Gaetano avrebbero il potere di far resuscitare il morto, ma ovviamente non si verifica nulla di tutto ciò. La mancata resurrezione non viene imputata a un'incapacità di Geronta, ma alla mancanza di amore da parte dei parenti, che appaiono del resto meschini, avidi e lacerati da rancori.
 
Così si apre la successione, ema Giacomino, beneficiario di una consistente parte dell'eredità, secondo la legge di [[successione (diritto)|successione]], sarà quasi del tutto privato della sua parte per la tassa da pagare, molto alta per i parenti più lontani del defunto, e se insisterà ad avere la parte spettante dell'eredità per vie legali dovrà affrontare l'opposizione dei parenti più prossimi, e quindi i lunghissimi tempi delle cause civili ''«Si rimanda, si rimanda ... rinvii, appelli, contrappelli, [[Corte Suprema di Cassazione|Cassazione]] ... passano decine e decine di anni, pure cinquanta, sessanta, ottanta ... quando finalmente la causa va in decisione e l’hai perduta, perché la perdi, le spese di giudizio sono arrivate a cifre astronomiche, ti trovi nell’impossibilità di pagarle e finisci in galera''».
 
Così dice Geronta a Giacomino per convincerlo a rinunciare alla sua parte d'eredità, un terzo ammontante a circa trecento milioni, per ricevere in cambio una somma in contanti. Vi sono tra le proprietà del morto infatti dei [[BOT|buoni del Tesoro]], che non sono tassabili (che stranamente si ritrovano sempre nei casi di resurrezione di cui si occupa Geronta) e che la famiglia è disposta a cedere in cambio di tutta l'[[eredità]].
 
Nel caso raccontato dalla commedia il defunto ha lasciato trecento milioni di buoni del Tesoro che sono stati depositati da un notaio che li consegnerà a chi gli presenterà l'atto di rinuncia all'eredità. Geronta servendosi di uno strozzino, che si prenderà la sua ricca percentuale di cinque milioni, si farà anticipare duecento milioni in Buoni del Tesoro al portatore e cento milioni in contanti. Al parente rinunciatario Geronta offrirà, da parte della famiglia del defunto, cento milioni in Buoni del Tesoro, non tassabili e in più quaranta milioni in contanti.
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A Geronta quindi rimarrà il bel guadagno di 155 milioni, esentasse. Il parente naturalmente si convince, intascherà i suoi 140 milioni, molti di più di quelli che avrebbe ricevuto dall'eredità dopo aver pagato le tasse di successione, firmerà l'atto di rinuncia che Geronta consegnerà allo strozzino che a sua volta lo darà al notaio riprendendosi la somma anticipata.
 
Geronta è felice perché come dice all'avido parente: ''«ti ho rimesso al mondo»'' perché un uomo senza denaro è come se fosse morto e lui invece l'ha fatto resuscitare. Proprio questo scriverà sulla foto che Geronta ha voluto per "ricordo": ''«A mio fratello Geronta che mi ha resuscitato»''.

E così continuerà l'inganno. Già un altro pretendente alla resurrezione, Napoleone Botta, che ha sposato una losca vedova con figli solo per avere parenti disponibili alla catena dell'amore, ha ottenuto da Geronta il contratto.
 
== Bibliografia ==