Immacolata col Padre Eterno in gloria e i santi Anselmo, Agostino e Stefano: differenze tra le versioni

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L''''''Immacolata col Padre Eterno in gloria e i santi Anselmo, Agostino e Stefano''''' è un dipinto a [[Pittura a tempera|tempera]] [[su tavola]] (450x250 cm) di [[Marco Palmezzano]], databile al [[1510]] e conservata nella cappella Ferri dell'[[Abbazia di San Mercuriale]] di [[Forlì]].
 
==DescrzioneDescrizione e stile==
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|[[File:Quadro di Marco Palmezzano.JPG|thumb|200px|left|La pala intera]]
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La pala d'altare è composta da una grande tavola centrale, una lunetta col ''Cristo risorto'', affinacata da due piccoli tondi con profeti, e una predella.
 
La tavola principale mostra immerseimmersi in un paesaggio: a sinistra, di tre quarti, i vescovi vescovi, [[Sant'Agostino|Agostino]] e [[Anselmo d'Aosta]], che una tradizione popolare voleva invece identificare nei santi [[San Mercuriale|Mercuriale]] e [[San Rufillo|Ruffillo]] protovescovi, rispettivamente di [[Forlì]] e di [[Forlimpopoli]]; sulla destra, di profilo la [[Maria, madre di Gesù|Madonna]] e, ancora di tre quarti, [[santo Stefano]].
 
Maria si rivolge in preghiera all'apparizione dell'Eterno, in alto a sinistra, circodatocircondato da uno stormo di [[cherubino|cherubini]]. Al centro, in basso, si trova un altro angioletto, con [[cartiglio]], che si rivolge a Maria poco sopra un libro delle sacre Scritture aperto.
 
Nello sofndosfondo il paesaggio di sapore [[scuola umbra|umbro]] ha al centro la città di [[Gerusalemme]], raffigurata però come [[Forlì]], con le sue tre caratteristiche torri: quella del Duomo, quella del Comune e quella di San Mercuriale. A destra emergono due speroni di roccia sormontati da due alberi che richiamano l'[[Antico testamento]]: un [[Cupressus|cipresso]] e un [[Cedrus|cedro]], che dovrebbe rappresentare un [[Cedro del Libano]], albero però sconosciuto all'epoca in Europa. Del resto, per i suoi destinatari era più evocativo un cedro con gli agrumi in evidenza, visto che, in occasione della festa (il [[1º maggio]]) di un santo molto amato dai forlivesi, san [[Pellegrino Laziosi]], si tiene, da tempo immemorabile, una sagra dei cedri.
 
Accanto al cipresso, si notano una simbolica nube dorata ed uno stormo di uccelli, in disposizione simile a quella che hanno nel dipinto ''[[Crocifissione e santi (Marco Palmezzano)|Crocifissione e santi]]'', realizzato tra il [[1500]] e il [[1510]] e conservato alla [[Galleria degli Uffizi]] di [[Firenze]].