Teoria della letteratura: differenze tra le versioni

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==Storia==
La disciplina ha le sue radici molto indietro nel tempo: basti pensare che [[Dante Alighieri]], nel suo "[[Convivio]]", dedica un intero capitolo ai quattro sensi delle scritture (letterale, simbolico, morale, anagogico), facendo del poeta uno dei primi teorici letterari della storia.<br />
La disciplina, però, nacque aiufficialmente nei primi del [[XX secolo|Novecento]] con le teorie dei [[Formalismo russo|formalisti russi]] ("scoperti" in occidente solo negli [[anni sessanta]])<ref>[[Tzvetan Todorov]] (a cura di), ''I formalisti russi. Teoria della letteratura e metodo critico'', prefazione di [[Roman Jakobson]], edizione italiana a cura di [[Gian Luigi Bravo]], [[Einaudi]], [[Torino]] [[1968]] (edizione originale: ''Theorie de la litterature: Textes des formalistes russes'', reunis, presentes et traduits par Tzvetan Todorov; pref. de Roman Jakobson, Éditions du Seuil, [[Parigi|Paris]] [[1965]])</ref> e di alcuni studiosi anglosassoni che in seguito verranno riuniti sotto la definizione di [[New Criticism|new critics]] <ref>Ad esempio [[Richard Green Moulton]], autore di ''The modern study of literature; an introduction to literary theory and interpretation'', Chicago, The University of Chicago press 1915</ref>. Negli stessi anni in Italia [[Benedetto Croce]] intitolava ''Teoria e storia della letteratura'' le ''lezioni tenute in Napoli dal 1839 al 1848'' da [[Francesco De Sanctis]] ([[Editori Laterza|G. Laterza & figli]], [[Bari]] [[1926]]).
 
==Note==