Battaglia del Mare di Bismarck: differenze tra le versioni
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|parte_di = della [[seconda guerra mondiale]]
|immagine =[[image:A20BismarckSea.jpg|300px]]
|data = [[2 marzo]] [[1943]] - [[
|luogo =[[Mare di Bismarck]]
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|mutamenti_territoriali =
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|comandante1 ={{flagicon|USA|1912}} [[George C. Kenney]]<br>{{flagicon|Australia}} [[Joe Hewitt]]
|comandante2 ={{flagicon|Japan|naval}} [[Masatomi Kimura]]<br>[[Gunichi Mikawa]]
|effettivi1 =39 bombardieri pesanti
|effettivi2 =8 cacciatorpediniere
|perdite1 =4 caccia<br />2 bombardieri<br />
|perdite2 =4 cacciatorpediniere <br />8 trasporti truppe
▲|perdite2 =8 trasporti truppe <br> 4 cacciatorpediniere <br> 20 caccia <br> 3.000-5.000 soldati imbarcati<ref>In B. Millot, La Guerra del Pacifico, pagg. 472-476, vengono indicati circa 3500 soldati giapponesi morti</ref>
|note =
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{{Campagnabox Campagna di Nuova Guinea}}
La '''Battaglia del mare di Bismarck''' fu una battaglia aeronavale
==Antefatto==
{{citazione necessaria|Il 23 dicembre 1942, l'Alto Comando giapponese decise di trasferire circa 105.000 truppe dal Giappone e dalla Cina a [[Lae]] in [[Nuova Guinea]] per rafforzare il loro contingente sull'isola. Questa mossa avrebbe consentito ai giapponesi di ripiegare dopo la sconfitta durante la [[Battaglia di Guadalcanal]]. Le truppe furono inviate vicino e [[Lae]] dove era prevista l'offensiva alleata.
Trasferire un così elevato numero di uomini rappresentò un grande onere per i giapponesi, tuttavia l'alto comando ritenne questa mossa indispensabile e alla fine del [[febbraio]] 1943 tutte le truppe erano state trasportate a [[Wewak]].
La 51a divisione di fanteria raggiunse Rabaul al sicuro nel dicembre 1942 ed era originariamente destinate a rinforzare le file giapponesi a [[Battaglia di Guadalcanal|Guadalcanal]], tuttavia con il ritiro giappinese dall'isola, venne deciso di mandare la 51st divisione a [[Lae]].
Il percorso previsto era molto rischioso perché la potenza aerea degli alleati
L'Alto Comando giapponese sapeva che il generale americano [[Douglas MacArthur|MacArthur]] stava raccogliendo le forze per una nuova spinta lungo il litorale nord nella [[Nuova Guinea]], investendo le strategiche basi aeree di [[Lae]] e [[Salamua]]. Per impedire tale rafforzamento degli alleati e per potenziare le forze lì dislocate si decise di inviare un convoglio di 8 navi trasporto scortate da altrettanti [[cacciatorpediniere]] e una nave ausiliaria (''Nojima''), con a bordo la 51a divisione e materiali di ogni genere per l'aviazione. Il 28 febbraio il convoglio, posto al comando del contrammiraglio [[Masatomi Kimura]], salpò da [[Rabaul]]: la scorta aerea sarebbe stata assicurata dagli apparecchi della marina in [[Nuova Guinea]] oltre alle flottiglie dell'esercito<ref>B. Millot, La Guerra del Pacifico, pagg. 472-473. Infatti l'arma aerea nelle forze armate giapponesi non esisteva come entità distinta, ma la marina e l'esercito avevano ognuna la propria componente aerea</ref>.
==Battaglia==
Il convoglio si muoveva alla
Dopo questa schiacciante preparazione, nella notte tra il 2 e il 3 marzo furono fatti decollare 137 apparecchi, per la maggior parte [[Bombardiere|bombardieri]], scortati da gruppi di caccia con il precipuo compito di impedire ogni azione dei [[Aereo da caccia|caccia]] nipponici. All'alba del 3 marzo, avvistato il convoglio giapponese poco a nord di Capo Gloucester, iniziò l'attacco: nonostante la contraerea e qualche caccia avversario, gli aerei australiano-americani centrarono diverse navi, ma dovettero ritirarsi per le peggiorate condizioni meteorologiche, ma il contatto non fu perduto. L'alba del 4 [[marzo]] vide un secondo violento attacco aereo al già provato convoglio, che stava passando per lo [[stretto di Vittiaz]], e durante la notte motosiluranti americane, partite da una base segreta posta sulla costa settentrionale della [[Nuova Guinea]], affondarono un trasporto. Il giorno dopo, 5 marzo, il terzo attacco aereo distrusse un cacciatorpediniere [[Giappone|giapponese]] con a bordo i superstiti delle navi già colate a picco. La catastrofe era completa: solo quattro cacciatorpediniere, più o meno danneggiati, riuscirono a ripiegare e mettersi in salvo in una base nelle [[Isole Salomone|Salomone]]<ref>B. Millot, La Guerra del Pacifico, pag. 475</ref>.
==Bilancio e conseguenze==
La battaglia era una incontestabile vittoria alleata: a fronte di solo sei aerei abbattuti erano stati affondati tutti gli 8 trasporti giapponesi, 4 cacciatorpediniere e una nave ausiliaria; dieci caccia nemici erano stati distrutti e 5 gravemente danneggiati. Degli effettivi della 51a divisione ben 3500 circa erano morti e solo 2734 furono salvati. Infine, tutti i rifornimenti, le parti tecniche e la benzina avio, di fondamentale importanza per le guarnigioni di [[Lae]] e [[Salamua]] erano andati perduti. La vittoria favorì la riuscita della offensiva che MacArthur lanciò il 30 giugno successivo, mentre il Giappone tentò di approvigionare le sue truppe tramite sommergibili o piccole unità di superficie<ref>B. Millot, La Guerra del Pacifico, pag. 476</ref>.
==Note==
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