Biblioteca civica Berio: differenze tra le versioni

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La '''Biblioteca Civica Berio''' è la principale [[biblioteca]] civica di [[Genova]]. Fu fondata dall'[[abate]] [[Carlo Giuseppe Vespasiano Berio]] nella seconda metà del [[secolo XVIII|Settecento]].
 
==Storia e descrizione==
La sede originaria fu in [[Via del Campo (Genova)|Via del Campo]]. La bibliotecae fu poi trasferita a piazza Campetto.
 
Alla morte del fondatore, nel [[1797]], la Biblioteca passò agli eredi. Nel [[1817]] uno di essi, Francesco Maria Berio, la donò al [[re]] [[Vittorio Emanuele I di Savoia]]. Questie questi, a sua volta, ne fece dono alla città di Genova.
 
Il Comune ne entrò definitivamente in possesso nel [[1824]] e da allora la Biblioteca si è arricchita di [[manoscritto|manoscritti]] e pregevoli opere a [[stampa (arte)|stampa]].
 
Dopo molti anni in cui ha avuto la sua sede in [[Piazza De Ferrari (Genova)|Piazzapiazza De Ferrari]], nel [[1998]] è stata trasferita nel palazzo del [[secolo XVII|secentesco]] [[seminario di Genova|seminario]], in via del Seminario, vicino a piazza Dante.
 
==Descrizione==
ÈLa biblioteca è strutturata in tre ali:
* l'ala [[secolo XVII|secentesca]], con [[Cappella]] e Sottocappella, sede di conferenze, seminari e manifestazioni;
* l'ala [[secolo XIX|ottocentesca]]secentesca, dovecon si trovano i servizi bibliotecariCappella e la Sala ligneaSottocappella, adibitasede adi conferenze, seminari e mostremanifestazioni;
* l'ala ottocentesca, dove si trovano i servizi bibliotecari e la Sala lignea, adibita a conferenze e mostre;
* l'ala moderna, articolata su tre piani di magazzini [[libro|librari]] interrati, tre piani occupati dalla sezione moderna ed altrettanti da quella di Conservazione.
 
Grazie alle [[tecnologia|tecnologie]] [[informatica|informatiche]] e all'ampiezza degli spazi, la nuova Berio ambisce ad essere non più soltanto una biblioteca ma un vero e proprio centro di [[cultura]].
 
Tra i manoscritti antichi conservati dalla Berio si segnala il [[Libro d'Ore Durazzo]] noto anche come ''Offiziolo Durazzo'' (segnatura m.r. Cf. Arm. 1).
 
==Bibliografia==