Idillio: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
fix, +sk |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 4:
Nella [[letteratura italiana]], l'aggettivo "idillico" si usa per definire espressioni poetiche (per esempio nella poesia lirica di [[Petrarchismo|modello petrarchesco]], nella ''[[Gerusalemme Liberata]]'' o nella favola pastorale ''Aminta'' di [[Torquato Tasso]]) che presentano una ambientazione naturale svolta in toni idealizzati, come mondo di pace e armonia contrapposto alla realtà.
In epoca moderna sei poesie di [[Giacomo Leopardi|Leopardi]], composte negli anni 1819-21, vennero dall'autore stesso definite idilli<ref>''L'infinito'', ''Alla luna'', ''La sera del dì di festa'', ''Il sogno'', ''La vita solitaria'' e il frammento ''Lo spavento notturno''</ref> come si vede chiaramente nei manoscritti<ref>[http://
Con Leopardi comunque l'idillio viene a perdere ogni legame con il modello [[ellenistico]] e [[bucolico]] e diventa un genere in cui esprimere la propria interiorità traendo spunto da una contemplazione del mondo naturale. Infatti, in un appunto dei ''Disegni letterari'' (1828) il poeta scrive: "idilli esprimenti situazioni, affezioni, avventure storiche del mio animo".
|