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L'attacco a nord della città (Fronte Sud Ovest), partendo dalla testa di ponte di [[Serafimovič]] travolse la 3ª armata rumena, aprendo un varco di 80 km nelle linee dell'Asse<ref>A. Petacco op. cit. pag 1612</ref>. I corpi corazzati sovietici si lanciarono in avanti superando la resistenza nemica, respingendo i confusi contrattacchi delle riserve mobili tedesche e raggiungendo in pochi giorni le retrovie della 6ª Armata tedesca, mettendone in pericolo le linee di comunicazione<ref>J.Erickson, ''The road to Stalingrad'', pp. 465-466.</ref>. Mentre le colonne meccanizzate del Fronte Sud Ovest del generale Vatutin procedevano nella steppa in direzione di [[Kalač-na-Donu|Kalač]] e dei ponti sul Don, il [[20 novembre]] passarono all'attacco anche la 64ª, 51ª e 57ª armata del Fronte di Stalingrado; anche in questo settore le forze tedesco-rumene vennero rapidamente sconfitte e i carri armati sovietici avanzarono velocemente verso ovest per ricongiungersi con i reparti dell'[[Armata Rossa]] in rapido avvicinamento da nord-ovest<ref>J.Erickson, ''The road to Stalingrad'', pp. 466-469.</ref>.
Il congiungimento fra i corpi corazzati e meccanizzati del Fronte Sud Ovest (reparti del [[5° Corpo corazzato della Guardia (Armata Rossa)|4º Corpo corazzato]] del generale [[Andrej G. Kravčenko]] e del [[1° Corpo corazzato della Guardia (Armata Rossa)|26º Corpo corazzato]] del generale [[
A questo punto l'unica speranza per la 6ª armata era di aprirsi un varco per ricongiungersi con le truppe tedesche ancora presenti sulla riva occidentale del [[Don (fiume russo)|Don]], invece da [[Adolf Hitler|Hitler]] in persona venne l'ordine di resistere a oltranza, mentre la [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]] avrebbe provveduto al rifornimento [[Logistica militare|logistico]] delle truppe. Il ponte aereo, tuttavia, fu in grado di fornire solo una quantità di viveri e materiale nettamente inferiore alle necessità dell'armata, la 6ª armata avrebbe avuto bisogno di 500 t di rifornimenti al giorno, mentre la Luftwaffe poteva trasportare un massimo di 300 t al giorno, ma solo in condizioni ottimali, e non nelle condizioni dei mesi invernali russi<ref>A. Petacco op. cit. pag 1613 e pag 1615</ref>.
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