Depravazione totale: differenze tra le versioni
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Derivato dal verbo latino ''depravãre'', cioè "storcere, contorcere, deformare", e quindi, figurativamente, "corrompere", '''depravazione''' non ha il senso comunemente inteso in italiano di " pervertimento dei sensi e dei desideri, degradazione morale", ma di corruzione della natura umana rispetto a com'era stata originalmente creata. Quindi '''depravazione totale''' non significa che l'essere umano sia sempre tanto malvagio quanto lo possa essere, ma che il [[peccato]] corrompe, vizia, ogni aspetto della sua natura.
Questa dottrina, quindi, interpreta quanto afferma la [[Bibbia]] a proposito del [[peccato]] ed afferma che, in conseguenza della [[Caduta dell'uomo|Caduta]], ogni persona che nasce in questo mondo è tanto asservita al
== Sommario della dottrina ==
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Vi sono molti gruppi cristiani che non concordano con questa interpretazione della Bibbia e di [[Agostino di Ippona|Agostino]].
Scrivendo contro il monaco [[Pelagio]] che sosteneva come la natura umana non fosse stata inficiata dalla [[Caduta dell'uomo|Caduta]] e che l'essere umano fosse libera di seguire Dio anche senza il Suo intervento, [[Agostino di Ippona|Agostino]], sviluppa la dottrina del [[peccato originale]] e, sostengono i [[Protestantesimo|protestanti]] pure la dottrina dell'incapacità totale. Le concezioni di
Il [[Cattolicesimo]] romano critica l'interpretazione protestante di [[Agostino di Ippona|Agostino]] e del [[Concilio di Orange]], affermando che solo il [[Cattolicesimo]] sia stato fedele ai principi insegnati da [[Agostino di Ippona|Agostino]] contro i [[Pelagianesimo|pelagiani]] ed i semi-pelagiani, sebbene essi ammettano che gradualmente abbiano mitigato la forza del suo insegnamento. La sua dottrina, secondo il [[Catechismo della Chiesa Cattolica]] [http://www.intratext.com/IXT/ITA0014/_INDEX.HTM insegna] che ''"Per il suo peccato, Adamo, in quanto primo uomo, ha perso la santità e la giustizia originali che aveva ricevute da Dio non soltanto per sé, ma per tutti gli esseri umani (416) Adamo ed Eva alla loro discendenza hanno trasmesso la natura umana ferita dal loro primo peccato, privata, quindi, della santità e della giustizia originali. Questa privazione è chiamata “peccato originale” (417) In conseguenza del peccato originale, la natura umana è indebolita nelle sue forze, sottoposta all'ignoranza, alla sofferenza, al potere della morte, e inclinata al peccato (inclinazione che è chiamata “concupiscenza”)"'' (418). Il Cattolicesimo romano, quindi, ammette "un indebolimento" della natura umana, le cui capacità non sarebbero state del tutto pregiudicate. Il [[Concilio di Trento]] (sessione 6, canone 5) condanna la concezione protestante della depravazione totale. Il [[Giansenismo|movimento giansenista]] sosteneva un'interpretazione molto simile a quella di Agostino ed era più vicina a quella calvinista, ma è stata pure condannata come eretica
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