Dessiè (sommergibile): differenze tra le versioni

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L’11 agosto 1942 (comandava allora il sommergibile il [[tenente di vascello]] Renato Scandola) fu tra gli undici sommergibili disposti in agguato a [[settentrione]] della [[Tunisia]], tra Scoglio Fratelli e Banco Skerki, per attaccare un convoglio britannico per Malta (si trattava dell’operazione britannica «Pedestal», poi sfociata nella [[Battaglia di mezzo agosto|battaglia di Mezzo Agosto]])<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 333-336-337-659">Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 333-336-337-659</ref><ref name="xmasgrupsom.com"/>. Intorno alle sette di [[sera]] del 12 agosto individuò il convoglio – valutato, alle 19.10, in 14 mercantili e dieci cacciatorpediniere –, si portò all’attacco avvicinandosi sino a 1800 metri e, alle 19.38, lanciò quattro siluri: fu colpita ed immobilizzata la grossa [[motonave]] frigorifera ''Brisbane Star'' (12.791 tsl), che però riuscì in seguito a rimettere i [[motore|motori]] in funzione ed a raggiungere la destinazione, pur ulteriormente danneggiato da attacchi di [[aerosilurante|aerosiluranti]] [[Luftwaffe (Wehrmacht)|tedeschi]]<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 333-336-337-659"/><ref name="xmasgrupsom.com"/>. Alcune fonti attribuiscono all’azione anche l’affondamento di un altro mercantile, il ''Deucalion'' (7516 tsl)<ref name="xmasgrupsom.com"/>, che tuttavia risulta in realtà affondato da aerosiluranti tedeschi [[Heinkel He 111]]<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 333-336-337-659"/>. Alle 19.56 il ''Dessiè'', mentre si preparava a lanciare anche dai tubi di [[poppa]], fu attaccato dai cacciatorpediniere, che lo bombardarono con circa 120 [[bomba di profondità|bombe di profondità]] sino alle 21.27, senza arrecargli danni<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 333-336-337-659"/>. Emerse alle 22.12, osservando gli [[incendio|incendi]] delle [[nave|navi]] colpite da altri sommergibili ed [[aereo|aerei]]<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 333-336-337-659"/>. Il 13 fu nuovamente sottoposto a bombardamento con il ferimento di alcuni uomini e vari danni, dovendo così fare ritorno in [[porto]]<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
 
Il 18 novembre 1942 lasciò [[Messina]] al comando del tenente di vascello Alberto Gorini, per raggiungere il proprio settore d’operazioni<ref name="xmasgrupsom.com"/>. Alle 19.12 del 27 novembre comunicò per l’ultima volta con la [[base]], poi scomparve<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
 
Solo nel dopoguerra si apprese della sorte toccata al sommergibile: individuato da aerei il 28 novembre al largo di [[Annaba]], in [[Algeria]]<ref>http://www.uboat.net/allies/warships/ship/4502.html</ref>, era stato sottoposto a caccia antisommergibile dai cacciatorpediniere [[Canada|canadesi]] HMCS ''Quiberon'' e ''Quentin''<ref>http://www.navyhistory.org.au/category/navy-day-by-day/1942/page/6/</ref> (informati della sua presenza dai [[velivolo|velivoli]])<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 343">Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 343</ref><ref name="xmasgrupsom.com"/>. Colpito dalle bombe di profondità, era venuto in [[superficie]] con notevole appoppamento e sbandamento, e, prima che qualche uomo dell’equipaggio potesse abbandonarlo, era nuovamente e definitivamente affondato di poppa<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 343"/><ref name="xmasgrupsom.com"/>.