Atti di Andrea: differenze tra le versioni

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|titolo=Atti di Andrea
|datazione=[[150]]-[[200]]
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Gli '''''Atti di Andrea''''' sono un testo cristiano in [[lingua greca|greco]] composto tra il [[150]] e il [[200]], che narrano le gesta e la predicazione di [[Andrea apostolo]]. Andato perduto nella sua integrità se ne sono conservati solo frammenti in greco e un riassunto di [[Gregorio di Tours]] in [[Lingua latina|latino]] (''Liber miraculorum beati Andrea apostoli'') del [[VI secolo]].
 
Alla fine del [[IV secolo]] non rientrò nel [[canone biblico]] e pertanto, dal punto di vista religioso, sono considerati un [[apocrifo del Nuovo Testamento]].
 
== Contenuto e uso ==
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Il testo descrive predicazione e miracoli dell'apostolo in [[Acaia]] ([[Grecia]]). Andrea convince Maximilla, sposa del governatore romano dell'Acaia Aegates, a vivere in continenza. Imprigionato e condannato, Andrea è [[crocifissione|crocifisso]] a [[Patrasso]] e per tre giorni e tre notti predica al popolo. Dopo la morte dell'apostolo Aegates sconvolto dal rimorso si suicida.
 
Eusebio afferma che fossero apocrifi. Secondo la testimonianza di [[Epifanio di Salamina]] (IV secolo), gli ''Atti'' erano utilizzati da [[Encratiti]], [[Apostolici]] e [[Origenisti]]. Successivamente e fino al [[IX secolo]] si diffusero in tutto il mondo cristiano, dall'[[Africa]] e dal [[Vicino Oriente]], fino all'[[Asia Minore]], alla [[Grecia]], all'[[Italia]] e alla [[Spagna]]; riscossero particolare successo tra i gruppi cristiani che avevano a cuore le tematiche del [[dualismo]] e dell'[[ascetismo]], come [[Manichei]] e [[Priscillianesimo|Priscillianisti]].
 
Sebbene fosse condannato dal ''[[Decretum Gelasianum]]'', gli ''Atti di Andrea'' continuarono a riscuotere successo, sebbene circolassero sempre più sotto forma [[epitome|epitomata]] o incompleta, in Occidente fino al VI secolo, in Oriente fino al IX secolo.
 
== Datazione e relazione con altri testi ==
La composizione degli ''Atti di Andrea'' è collocata dagli studiosi tra il 150 e il 200, con una preferenza per la prima data. Il ''[[Salterio manicheo]]'' contiene riferimenti ad eventi narrati negli ''Atti'', per cui la composizione di questi ultimi non può essere successiva al III secolo, ma diverse caratteristiche del testo fanno propendere per la metà del II secolo: la sua [[cristologia]] peculiare, che è eterodossa senza segni di alcuna polemica; la mancanza di menzioni del Gesù biblico e di quello storico; la distanza dalle strutture ecclesiastiche entrate in voga successivamente.
 
Per genere letterario, teologia, struttura e periodo di composizione, gli ''Atti di Andrea'' sono vicini agli ''[[Atti di Giovanni]]''.