Antifrasi: differenze tra le versioni

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L''''antìfrasi''' (dal [[lingua greca|greco]] {{polytonic|ἀντί}}, "contro", e {{polytonic|φράσις}}, "locuzione") è una [[figura retorica]] per cui il significato di una parola, di un sintagma o di una frase risulta opposto a quello che assume normalmente.

==Caratteristiche generali==
Con l'antifrasi, chi parla o scrive intende il contrario di quello che dice. "È la forma più scoperta, aggressiva e ingenua di ironia"<ref name=garzantidiz>''Dizionario di linguistica'', 2004, cit., p. 68-9.</ref>.

La disambiguazione della frase "Bella giornata!" in senso antifrastico è data dal contesto (piove a dirotto).
 
Già gli antichi Greci si preoccuparono di distinguere l'[[ironia]] dall'antifrasi: nella prima definizione di antifrasi, che sembra sia da attribuire a [[Trifone di Alessandria]] ([[I secolo d.C.]]), si sottolinea che in essa manca una "particolare intonazione" (''chorìs hypokríseos'') che invece è presente nell'ironia e ne segnala l'intento. Il rovesciamento dell'antifrasi è invece tutto puntato sul campo semantico, per cui può manifestarsi anche solo per mezzo di una singola parola. Così, ad esempio, i Greci diedero superstiziosamente il nome di Eumenidi («le benevole») alle [[Erinni]].<ref name=garzantidiz/>