Una pura formalità: differenze tra le versioni

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== Trama ==
 
In una notte di tempesta, in un bosco echeggia un colpo di pistola. Un uomo ([[Gérard Depardieu|Depardieu]]) corre sotto la pioggia, fino a quando raggiunge una strada ed incontra alcuni gendarmi che gli chiedono i documenti. Frugandosi in tasca si rende conto che probabilmente li ha dimenticati in un'altra giacca. I gendarmi lo conducono quindi presso il loro avamposto. L'uomo si oppone ai militari che non vogliono lasciarlo andare e devono faticare per sedare la sua aggressività. All'arrivo del commissario ([[Roman Polański]]), questi gli spiega che deve trattenersi solo per "una pura formalità", spiegandogli poi che quella notte, nei dintorni, "è stata uccisa una persona". Alle prime domande lo straniero si presenta come Onoff, scrittore di fama amatissimo dallo stesso commissario, che però non lo riconosce (anzi si fa beffe di lui), in quanto Onoff era conosciuto con una lunga barba. Dopo che lo scrittore stizzito gli cita passi dei suoi libri, il commissario si convince: ma presto il suo entusiasmo, nel trovarsi di fronte il suo scrittore preferito, cede il posto allo zelo con cui inizia un serratissimo [[interrogatorio]] sulle ultime 24 ore di Onoff, che risponde in modo impreciso e reticente, manifestando smemoratezza, inquietudine, fino a scatenare una nuova colluttazione con gli agenti di servizio. Tenta la fuga durante un black-out, approfittando del buio, ma fuggendo mette il piede in una tagliola e viene di nuovo catturato. Calmatosi, è di nuovo messo alle strette dal Commissario che dimostra di sapere molte cose sulla sua vita privata, fino a quando non gli presenta un gigantesco sacco pieno di fotografie prelevate da casa sua.
 
Incapace di fornire un alibi che possa scagionarlo dall'omicidio di quella notte, Onoff confessa prima di avere inventato la propria [[biografia]], poi che il suo vero nome è Biagio Febbraio (nome datogli perché è stato trovato appena nato, nel giorno di San Biagio, il 3 febbraio) e che deve il suo pseudonimo Onoff ed il primo libro di successo ad un enigmatico barbone, suo maestro ed amico. Rievoca poi la burrascosa giornata precedente, dove ha avuto una lite con Paola, sua segretaria ed amante, e quindi si è tagliato la barba: rivela inoltre la sua crisi artistica che gli impediva di scrivere nuovi libri, culminata col desiderio di essere dimenticato da tutti. Confessa dunque la verità, che il commissario sembrava avere già compreso o addirittura conoscere dall'inizio: l'uomo ucciso è egli stesso, suicida. Onoff ora comprende perché non funzionava la linea telefonica con la quale voleva avvisare Paola, e perché le penne con cui aveva provato a scrivere non avevano inchiostro: quel posto non è del mondo terreno.