Pothos: differenze tra le versioni

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'''Pothos''' è una [[scultura]], opera di [[Skopas]] ([[420 a.C.|420]]-[[340 a.C.]]).
La statua rappresenta [[Pothos (divinità)|Pothos]], una divinità minore, rapita dal desiderio per un amore lontano: fra le poche opere certe attribuite al celebre maestro e di cui ci raccontano [[Pausania il Periegeta|Pausania]] e [[Gaio Plinio Secondo|Plinio]], faceva parte sia di un gruppo con [[Eros (mitologia)|Eros]] e [[Himeros]] dedicato a [[Megara (città)|Megara]]<ref>{{Cita web|titolo=Scòpa, su Treccani on line|url=http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/S/BIOGRAFIE_-_EDICOLA_S_159351.xml|accesso=8-11-2010}}</ref>, sia di un altro complesso statuario, con [[Afrodite]] e [[Fetonte]], a [[Samotracia]].<ref>{{Cita web|titolo=Scultura greca, i grandi maestri del IV secolo, Prassitele – Scopas - Lisippo|url=http://www.archeologia.unipd.it/docpdf/ghedini/SCULTURA%20GRECA%20DI%20IV%20SECOLO.pdf|accesso=8-11-2010}}</ref> Oggi è possibile risalire all'originale grazie ad una quarantina di repliche di epoca romana ed ellenistica, alcune delle quali per la prima volta definitivamente individuate quali copie del Pothos di Skopas da [[Adolf Furtwängler]] nella seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]].
 
La passione amorosa che esprime il tratto scultoreo della figura è accentuata dall'inclinamento verso sinistra sorretta dall'appoggio della veste che cade dalla spalla sinistra; punti di appoggio che sono una caratteristica sempre presente nelle sculture di [[Skopas]] e [[Prassitele]] spesso rappresentati da una [[plantæ|pianta]] o un sostegno artificiale; altra caratteristica di entrambi gli scultori è la particolare levigazione della superficie marmorea restituendole una completa realisticità umana. In questo complesso statuario si possono notare i caratteri espressivi, di questa nuova corrente, tipici del [[IV secolo a.C.]], ovvero il ripiegamento intimista, che si traduce nel raffigurare le divinità olimpiche in momenti intimi e carichi di [[pathos]].<ref>{{Cita web|titolo=Giovanni Becatti, Kosmos|url=http://books.google.it/books?id=WsXzwY1GC_EC&pg=PA72&lpg=PA72&dq=pothos+divinità&source=bl&ots=kkfrKlm7_H&sig=3tisjO9CUC1iMVdxA_K-Drg7_jE&hl=it&ei=6gLXTLOUNsrKswbg1LHjCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&ved=0CCcQ6AEwAw#v=onepage&q=pothos%20divinità&f=false|accesso=7-11-2010}}</ref>