Lettera di Giacomo: differenze tra le versioni

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La '''''Lettera di Giacomo''''' è una delle [[lettere cattoliche]] del [[Nuovo Testamento]], tradizionalmente attribuita a [[Giacomo il Giusto]] e datata attorno al [[50]]<ref>J.A.T. Robinson propone ad esempio il 48, cit. in Sophie Laws, ''Epistle of James'', 1980</ref>. Molti studiosi di [[critica biblica]] propongono diverse attribuzioni, anche [[pseudoepigrafia|pseudoepigrafiche]], e la datano alla fine del [[I secolo]], tra il [[70]] e il [[100]].
 
La breve lettera, rivolta alle [[dodici tribù di Israele]], è molto probabilmente un'[[omelia]] che poi, per la ricchezza dei contenuti, ha cominciato a girare tra le comunità [[Cristianesimo|cristiane]] primitive e adper essere letta nelle assemblee.
 
== Autore ==
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# [[Giacomo il Giusto]], "il fratello del Signore"<ref name="Borla"/>.
 
L'identificazione dell'autore non è quindi facile. Tradizionalmente la lettera è stata attribuita, fin dalla metà del [[III secolo]], a [[Giacomo il Giusto]], uno dei [[fratelli di Gesù]]. Questo Giacomo, non appartenente alla schiera degli [[apostolo|apostoli]] e divenuto capo della [[Chiesa di Gerusalemme]], è citato negli ''[[Atti degli apostoli]]'' {{Passo biblico|At|12,17}}, {{Passo biblico|At|15,13}} e nella ''[[Lettera ai Galati]]'' {{Passo biblico|Gal|1,19}} e {{Passo biblico|Gal|2,9}}. Altri studiosi hanno ipotizzato che l'autore dello scritto si debba invece identificare con Giacomo il Minore, mentre l'attribuzione a Giacomo il Maggiore è resa difficile dalla data della sua morte, avvenuta nel [[42]], una data considerata troppo alta per la composizione della lettera.
 
Nell'ambito della [[critica biblica]] moderna è comune anche la posizione [[pseudoepigrafia|pseudoepigrafica]], secondo la quale la lettera sarebbe stata scritta da un autore ignoto e attribuita a Giacomo per aumentarne l'autorevolezza.<ref>Schnelle; Brown; Mack.</ref> Le ragioni a sostegno di questa testitesi sono:<ref>Kummel, ''Introduction to the New Testament'', pp. 412-3; Udo Schnelle, ''The History and Theology of the New Testament Writings'', pp. 385-386.</ref>
# la lettera è scritta in buona [[lingua greca antica|lingua greca]] da un autore di una certa cultura: eciò non sicorrisponderebbe notanoal tracce dell'interventoritratto di un assistenteebreo odella diPalestina undel segretario:I ciòsecolo, anche perché non corrisponderebbeviene alcitato ritrattol'intervento di un ebreoassistente dellao Palestina del I secolosegretario;
# l'identificazione con [[Giacomo il Giusto]] presenta l'incompatibilità tra l'attenzione per i rituali della Legge mosaica attribuibili al personaggio storico e l'atteggiamento etico verso la stessa dell'autore della lettera, oltre all'assenza di temi cari a Giacomo (come la circoncisione e la purezza) e di un riferimento esplicito al legame fraterno tra Giacomo autore della lettera e Gesù;
# il possibile dibattito con la posizione paolina presente in {{passo biblico|Giac|2,14}} e seguenti sembra essere riconducibile ad un periodo molto tardo ede èsarebbe caratterizzato da un fraintendimento dell'atteggiamento della predicazione paolina, cosa difficile da spiegare dato che Giacomo e Paolo si incontrarono nel 55/56 a Gerusalemme (''Atti degli apostoli'' {{passo biblico|At|21,18}});
# la lettera, non contenuta nel [[Canone muratoriano]], fu tardivamente accettata nel [[canone della Bibbia|canone biblico]], solamente verso la fine del [[IV secolo]], e molti studiosi si sono dunque interrogati sul motivo per cui una lettera scritta dal fratello di Gesù o da uno degli apostoli abbia incontrato tante difficoltà ad essere accettata come canonica.
 
Gli studiosi che sostengono l'attribuzione tradizionale a Giacomo il Giusto (o a un altro Giacomo neotestamentario) pongono in evidenza che:
# gli studi moderni evidenziano ormai l'ampia diffusione del greco nella Palestina del tempo: la buona padronanza di tale lingua d parte di un ebreo palestinese è quindi plausibile<ref name="Laws">Cfr. Sophie Laws, ''Epistle of James'', 1980</ref>;
# la brevità delle citazioni su Gesù e l'insistenza sulla continuità con la tradizione ebraica sono in linea con quanto conosciuto su Giacomo il Giusto<ref name="Laws"/>;
# nella lettera manca ogni riferimento biografico a Giacomo, il che escluderebbe un tentativo dell'autore pseudoepigrafo di accreditarsi in sua vece;
# il contenuto corrisponde a tematiche dibattute nella Chiesa di Gerusalemme fra il [[35]] e il [[60]], quando Giacomo era a capo della Chiesa: in particolare l'impostazione della lettera avrebbe un'impostazione [[ebioniti|ebionita]];