Architettura greca classica: differenze tra le versioni

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==Il Partenone==
Il [[Partenone]] rappresenta la ''[[summa]]'' dell'[[ordine dorico]] e uno degli edifici più celebri nella [[storia dell'architettura]]. Fu progettato dal [[447 a.C.]] dall'architetto [[Ictino]], che doveva dare una degna collocazione alla nuova grandiosa statua [[crisoelefantina]] di [[Atena Parthenos|Atena]] di [[Fidia]], ricostruendo sul sito del ''vecchio Partenone'', delle cui forme stilistiche non sappiamo molto. Il Partenone che conosciamo è il terzo edificio costruito sul sito, dopo un edificio arcaico del [[VI secolo a.C.]], riedificato dal [[490 a.C.]] circa su una piattaforma artificiale di solido [[calcare]] sul pendio sud dell'Acropoli. Questa seconda costruzione venne interrotta dal sacco dei Persiani del [[480 a.C.|480]]-[[479 a.C.]] Fu incaricato della successiva ricostruzione [[Callicrate]], ma dopo la morte di [[Cimone]], [[Pericle]], che era suo rivale, incaricò Ictino di creare un edificio più grande con un [[colonnato]] di 8 x 17 colonne, invece delle 6 x 16 del progetto di Callicrate. Una parte dell'edificio di Callicrate fu comunque inglobata nel nuovo edificio, come alcune colonne, alcune [[metopa|metope]] dal sapore più arcaico rispetto al [[fregio]] e il [[frontone (architettura)|frontone]]. La consacrazione dell'edificio, una volta completato, avvenne nel [[438 a.C.]], anche se il [[frontone]] venne completato di tutte le sculture solo nel [[432 a.C.]]
[[Immagine:Acropolis-panorama-night.jpg|thumb|350px|left|Veduta dell'[[Acropoli di Atene]] di notte]]
 
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==Bassae==
[[Immagine:Bassae.jpg|thumb|Pianta del tempio di Apollo Epikourios e prospetto della cella]]
Fuori da Atene il V secolo produsse un altro capolavoro: il [[tempio di Apollo Epicuro]] a [[Bassae]], anch'esso, secondo [[Pausania il Periegeta|Pausania]], progettato da [[Ictino]], tra il [[429 a.C.|429]] e il [[427 a.C.]] e terminato verso il [[400 a.C.]] Il materiale usato era il locale calcare grigio, che dava al colonnato esterno dorico un aspetto arcaico<!--affermazione dubbia: le colonne dei templi erano intonacate e dipinte-->. A parte l'[[entasi]], non furono previste correzioni ottiche. Importanti innovazioni si presentavano però all'interno, dove la navata della cella era circondata da semicolonne ioniche grandiose, più alte di quelle esterne, e collegate alle pareti da sporgenze, già presenti in epoca arcaica nel [[tempio di Hera (Olimpia)|tempio di Hera]] a [[Olimpia]]. Le basi delle semicolonne sono curiosamente allargate e i capitelli hanno le [[voluta|volute]] sugli angoli, come a quei tempi avevano solo le colonne d'angolo. Inoltre alla fine della cella stavano tre colonne (una sola ci è però pervenuta) con capitelli corinzi, i più antichi mai rinvenuti, e correva sui quattro lati un fregio continuo di figure: essendo disposto in un ambiente interno, a differenza del Partenone, qui si poteva apprezzare senza interruzioni, semplicemente voltando lo sguardo. La scarsa luce però ha fatto pensare che il godimento fosse indirizzato più agli dei che agli uomini.
 
Un'ulteriore innovazione fu la cella chiusa da una colonna oltre la quale il vano continuava, oltre la quale si trovava un'apertura sul [[peridromo]] verso ovest, che probabilmente illuminava la statua di Apollo parzialmente celata da una visione frontale.