Carlo Archinto: differenze tra le versioni

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Nel [[1702]], a [[Milano]], fondò l'''Accademia dei Cavalieri'', che protesse le scienze e le belle arti e diede vita, alcuni anni dopo, alla ''Société palatine'' (''Società Palatina''), un'associazione di nobili amanti delle lettere (tra cui si ricordano [[Filippo Argelati]], [[Donato Silva]], [[Carlo Pertusati]], [[Alessandro Teodoro Trivulzio]]), che si riunivano nel suo palazzo per discutere. Si prodigò in quegli stessi anni per ingrandire la già ricca raccolta di libri di famiglia e promosse [[Ludovico Antonio Muratori]] nella pubblicazione del suo ''[[Rerum Italicarum Scriptores]]''.
 
Nominato Grande di Spagna da [[Filippo V di Spagna|Filippo V]] nel [[1702]], fu gentiluomo di camera e consigliere personale dell'Imperatore, e venne nominato nel [[1700]] Cavaliere del [[Toson d'Oro]] di cui vendette il prezioso collare, onde ricavarne 6.000 lire milanesi che impegnò per la costruzione della nuova cappella del Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli di [[Corbetta]], di cui era un fedele devoto e per cui ricevette un plauso dal cugino [[Giuseppe Archinto]], arcivescovo di Milano. Durante la sua carriera politica fu anche Conservatore del patrimonio (1686 e 1691) e giudice delle strade.
 
Morì a [[Milano]] il [[17 dicembre]] [[1732]].