Polittico di Badia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 34:
La ferma e solenne monumentalità delle figure, un po' più debole nei santi di sinistra, è sottolineata da un potente chiaroscuro, soprattutto nei panneggi, che ben si adatta alla fase precedente il viaggio padovano. Il disegno è elegante e curato.
 
Le figure hanno sguardi intensi e sono collocate saldamente nello spazio, con alcuni dettagli di notevole effetto, come la ricca veste e il pastorale dorato di san Nicola, il gesto affettuoso del Bambino che afferra con la mano la scollatura di Maria (umana come non mai prima) o il drappo della stola di san Pietro che girando attorno al corpo ne esalta la volumetria. A differenza dello stile sciolto e accattivante delle ''[[Storie di san Francesco]]'', i santi del polittico appaiono seri e gravi, in quanto figure di antica venerazione.
 
Il pittore si sforzò di rendere la consistenza corporea e spaziale delle figure, facendole scartare leggermente (in modo da sottolineare la profondità spaziale) e arricchendole di dettagli preziosi, secondo uno stile che si riscontra anche in opere come il ''[[Crocifisso di Rimini]]'' o le ''[[Stigmate di San Francesco (Giotto)|Stigmate di San Francesco]]'' del [[Louvre]]. In ogni caso il polittico dovrebbe essere anteriore al viaggio a [[Padova]] per dipingere la [[Cappella degli Scrovegni]]: per questo la pala viene di solito datata al [[1300]] circa. L'ispirazione dei volumi compatti inoltre potrebbe essere giunta dalle opere di [[Arnolfo di Cambio]] che Giotto avrebbe avuto modo di vedere durante le celebrazioni del primo [[anno santo]] a [[Roma]], nel [[1300]].