Dormitio Virginis (Giotto): differenze tra le versioni

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La ''[[Dormitio Virginis]]'', ovvero il ''Transito della Vergine'', è rappresentato con uno schema di base tradizionale, col cataletto di Maria circondato da angeli e dagli [[Apostoli]], mentre al centro si leva il Cristo che ne regge l'"animula" rappresentata come una bambina. Innovativo è l'efficace utilizzo dello spazio in profondità, con i personaggi che si dispongono su più piani in maniera molto naturale, a differenza delle opere di tradizione duecentesca. Si tratta di un espediente già usato nella ''[[Maestà di Ognissanti]]'', ma qui appare applicato in maniera più matura, con le figure più lontane che scompaiono dietro le aureole dei personaggi in primo e secondo piano. Inoltre il gruppo dei personaggi asseconda elegantemente la forma del dossale e con pose, gesti e sguardi indirizza inevitabilmente l'occhio dello spettatore verso il fulcro centrale della scena.
 
Riuscita appare l'espressione dei sentimenti di dolore dei convenuti, nella gestualità, come negli affreschi dei cicli [[storie di san Francesco|assisiate]] e [[cappella degli Scrovegni|padovano]]. Il chiaroscuro appare qui attenuato da passaggi morbidi, che esaltano la concertazione dei colori pastello degli abiti e dei delicati toni degli incarnati. L'angelo reggente un cero a destra è quasi identico a quello inginocchiato ai piedi di Maria nella ''[[Maestà di Ognissanti|Maestà]]'' degli Uffizi.
 
==Bibliografia==