Pietre da costruzione nella Roma antica: differenze tra le versioni

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*'''[[Peperino]]''' (''lapis albanus''): tufo litoide grigiastro, proviene dalle cave nei [[Colli Albani]], presso [[Marino (Italia)|Marino]], tuttora attive, e fu utilizzato soprattutto a partire dalla metà del [[II secolo a.C.]]
 
*'''Pietra gabina''' o '''[[pietra sperone]]''' (''lapis gabinus''): tufo litoide con numerose scorie, simile al peperino, proviene da cave nel territorio dell'antica ''[[Gabii]]'' (lungo la [[via Prenestina]]) ma anche dal [[Tuscolo]]; fu utilizzata soprattutto a partire dal [[II secolo a.C.]]<ref>Si legge in Faustino Corsi, ''Trattato delle pietre antiche'', 1833, che «''Tacito (217) per dimostrare come sia utile e come dura dice che ''il sasso gabino è impenetrabile dal fuoco'', e che gli edificj formati con esso senza bisogno ''di travi pure sono saldissimi''. Di pietra gabina sono il fornice della cloaca massima verso il Tevere, il tabulario del Campidoglio. Della solidità osservata da Tacito sono testimonj gli avanzi di alcune parti del foro di Nerva fra quali è il cosi detto arco de Pantani''»</ref>
 
*'''[[Travertino]]''' (''lapis tiburtinus''): pietra [[Calcare|calcarea]] [[Rocce sedimentarie|sedimentaria]], proviene dalle cave, tuttora attive, presso [[Tivoli]] (''Tibur'') e fu utilizzata estensivamente a partire dalla fine del [[II secolo a.C.]]
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==Bibliografia==
* G. Lugli, ''La tecnica edilizia romana'', Roma, Bardi, 1957.
 
== Note ==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==