Guillaume-Thomas François Raynal: differenze tra le versioni

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La sua fama è legata alla ''Histoire philosophique et politique des établissements et du commerce des Européens dans les deux Indes'', portata a termine con la collaborazione di [[Diderot]] <ref>Giuseppe Vottari ''L'illuminismo. Un percorso alfabetico nell'età delle riforme'', Alpha Test, 2003, p.108</ref>.
 
L'opera, una denuncia del [[colonialismo]], dello [[schiavismo]], del [[dispotismo]] e del [[clericalismo]] <ref>Secondo [[Vincenzo Monti]] Raynal «fnse di difendere i pellerosse ("foschi") per meglio colpire monarchia e fede con la violenza ("il fulmine") dlle sue parole deliranti.» (in Marco Testi, ''Tra speranza e paura: i conti con il 1789 : gli scrittori italiani e la rivoluzione francese'', casa editrice Fernandel, 2009, p.70</ref>,pubblicata anonima nel [[1770]], è vietata dal regime nel [[1772]] . Raynal la ripubblica ancora anonima nel [[1774]], venendo ancora vietata e messa all'[[Indice dei libri proibiti|Indice]]. Ripubblicata col suo ritratto nel [[1780]] <ref>(Amsterdam, 4 vols., 1770)</ref>, l'opera viene fatta bruciare pubblicamente dal [[Parlamento di Parigi]] ed egli è costretto a fuggire per evitare l'arresto.<ref>Cfr. ''Enciclopedia Treccani'' alla voce corispondente</ref>
 
Rifugiatosi in [[Svizzera]] nel [[1781]], fa erigere un monumento alla Libertà <ref>Margrit Wyder: [http://www.nzz.ch/2002/11/09/li/article8HS2B.html ''«Ich hoffe, es soll nicht zu Stande kommen.» Das kurze Leben eines Schweizer Freiheitsdenkmals.''] (allem.) In: [[Neue Zürcher Zeitung|NZZ]], 9.&nbsp;November 2002.</ref>.. Di là si sposta in [[Prussia]] nella corte di [[Federico II di Prussia|Federico II]] che lo accoglie con ammirazione <ref>Salvatore Bono, ''Lumi e corsari: Europa e Maghreb nel Settecento'', Morlacchi Editore, 2005, p.165</ref> e poi in [[Russia]] in quella di [[Caterina II]]. E' autorizzato a rientrare in [[Francia]] nel [[1784]], ma col divieto di soggiornare a Parigi. Si stabilisce a [[Tolone]], poi a [[Marsiglia]] e diventa fondatore di premi [[Accademia|accademici]] e di [[beneficenza]] che prolungheranno il successo della sua opera nelle grandi accademie europee. Rifiuta di sedere negli [[Stati Generali]] del [[1789]] adducendo come pretesto l'età avanzata.