Sbracciantizzazione: differenze tra le versioni

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La '''sbracciantizzazione''' è stata una politica perseguita dal [[fascismo]].
 
Mirava alla diminuzione del numero di [[bracciante agricolo|braccianti]] giornalieri a favore di [[mezzadria|mezzadri]], [[affitto|affittuari]] e [[Colonia (insediamento)|coloni]] per sviluppare le piccole e medie proprietà.
 
Realizzata all'interno della ''[[Battaglia del grano]]'', contribuì non poco ad aumentare il controllo sociale delle proprietà terriere, ed il cui obiettivo era quello di riuscire a "contadinizzare" l'intero Paese. L'obiettivo era anche quello dei rendere l'Italia autonoma nella produzione agricola. Nelle campagne del nord Italia (in special modo quelle da poco bonificate) s'intensificò la disgregazione delle cooperative e leghe bracciantili socialiste a favore di forme compartecipative, ispirate ai principi del [[corporativismo]].<ref>Francesco Perfetti e Giuseppe Parlato, ''Il sindacalismo fascista. Dalla "grande crisi" alla caduta del regime, 1930-1943'', Bonacci, Roma, 1989.</ref>