Universale: differenze tra le versioni

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'''Universale''', dal latino ''universalem'' (in greco ''kathólou''), composto da ''universum'', l'universo, il tutto, l'interezza e dal suffisso ''–alem'', usato per indicare 'che appartiene', è una parola che sta a significare nel senso più generale:
:*''ciò che appartiene in comune agli esseri di un insieme omogeneo'',<br />o più specificatamente:
:** il [[Genere (scienze sociali)|genere]] - ''ghenos'' - (ad esempio mammifero) rispetto alla specie (per esempio: uomo, cavallo, cane, ecc.)
:oppure in senso metafisico:
:** l'[[essenza (filosofia)|essenza]] - ''eidos'', ''ousia'', ''idea'' - come caratteristica inscindibile da una molteplicità di esseri (per esempio: razionale rispetto agli uomini).
 
== La ricerca dell'universale ==
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Quindi appartiene all'attività dell'[[intelletto]] la capacità ''logica'' di cogliere l'universale che a questo punto sarebbe solo una realizzazione logica. Ma, e qui risalta l'ambiguità del pensiero aristotelico, se noi possiamo elaborare, ''produrre'' l'universale questo è possibile perché tutti i concetti, gli universali che noi ricaviamo dall'esperienza sensibile in cui sono contenuti in potenza, sono presenti ''ab aeterno'', da sempre, nella mente di Dio in atto.
 
Quella forma geometrica del triangolo che io ricavo dagli oggetti triangolari con un passaggio dalla conoscenza potenziale a conoscenza in atto, è già in atto, è una verità realizzata già nella mente di Dio.<ref> Questo risponde alla regola generale aristotelica per cui ogni passaggio dalla potenza (dall'uovo) all'atto (alla gallina) presuppone un essere già in atto (la gallina che fa le uova).</ref> Allora l'universale è una nostra produzione intellettuale o una realtà nella mente di Dio?
 
== La scolastica ==
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Nella soluzione [[hegel]]iana il termine universale viene sostituito da quello dell<nowiki>'</nowiki>[[assoluto]], espressione di un pensiero che pensa e crea. Il pensiero è cioè un'attività progressiva e infinita che nel produrre se stessa produce anche l'universale, il concetto (''Enciclopedia delle scienze filosofiche'', par. 20) che non è una mera astrazione dell'intelletto ma è l'attività di una ragione reale (o [[spirito (filosofia)|spirito]] infinito) che vive e fa tutt'uno con la realtà dialettica. ''Tutto ciò che è reale è razionale e tutto ciò che è razionale è reale''.
 
[[James Hutchison Stirling|J. H. Stirling]]<ref>[[:en:James_Hutchison_Stirling|cfr. in Wikipedia inglese]] e [[:en:The_Secret_of_Hegel| ''Il segreto di Hegel'']]</ref> riferendosi ad Hegel parlò di ''universale concreto'': «''Come Aristotele, aiutato da Platone, ha reso esplicito l'universale astratto che era implicito in Socrate, così Hegel, aiutato da [[Johann Gottlieb Fichte|Fichte]] e [[Friedrich Schelling|Schelling]], ha reso esplicito l'universale concreto che era implicito in Kant''» (J. H. Stirling, ''[[Il segreto di Hegel]]'', Prefazione).
 
== Neoidealismo ==