Cursus publicus: differenze tra le versioni

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Il ''cursus publicus'' funzionava grazie a una serie di alloggi di tappa (''[[mansio|mansiones]]'') e delle poste di scambio intermedie (''[[mutatio|mutationes]]'') lungo il percorso delle [[strada romana|strade romane]]. La ''[[mansio]]'' era un edificio dove ci si poteva rifocillare e passare la notte; la ''[[mutatio]]'' (letteralmente: scambio) era un edificio più importante dove era possibile trovare delle cavalcature fresche. La gestione di entrambe le stazioni era a carico della [[municipio (storia romana)|municipalità]] in cui erano ubicate. L'esercizio era concesso per contratto a dei privati o a del personale precettato; nel [[II secolo|II]] e [[III secolo]] queste strutture potevano essere dirette da militari, come i "beneficiari" (soldati graduati incaricati di missione). Lo stato romano si serviva di imposte per finanziare il materiale, la sostituzione delle bestie e i funzionari incaricati della gestione dell'insieme.
 
Strategico per i collegamenti all'interno dell'impero, l'amministrazione delle [[provincia romana|province romane]] e le [[esercito romano|unità militari]], il servizio crebbe rapidamente d'importanza e assicurò la circolazione della corrispondenza di stato, delle personalità ufficiali e delle imposte esatte. I privati non potevano usufruirne, se non dietro autorizzazione scritta, peraltro raramente accordata. Solo ai [[vescovi]] in epoca tarda era concesso per decisione [[Imperatore romano|imperiale]].
 
Per poter beneficiare delle prestazioni disponibili sulla rete, come l'alloggio e la rimonta dei cavalli, i militari e i funzionari inviati in missione ricevevano dall'imperatore un "attestato" o "ordine di missione". Gli imperatori dovettero regolarmente legiferare contro il traffico di falsi diplomi o attestati e contro gli abusi, come i diplomi rilasciati da governatori di provincia in maniera totalmente illegale.