Le particelle elementari: differenze tra le versioni

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==Temi e stile narrativo==
L'origine del successo di questo libro, che ha proiettato l'autore dall'ambito nazionale a fenomeno di fama mondiale, è in parte dovuto al suo peculiare stile, oltre che ai provocatori contenuti, che hanno fatto guadagnare allo scrittore un posto tra i grandi nichilisti letterari<ref>{{Cita libro|nome= Nancy|cognome= Huston|wkautore=Nancy Huston|titolo= Contro i maestri dello sconforto|data= dicembre 2010|annooriginale= 2004|editore= Excelsior 1881|id= ISBN 978-8861580930}}</ref>. Nel libro si alternano descrizioni estremamente lucide e distaccate, redatte in uno stile asciutto, quasi asettico, tipico dei saggi specialisti scientifici (volutamente richiamati da intermezzi a carattere didascalico su argomenti di fisica quantistica, biologia ed antropologia che interrompono la narrazione), a periodi caratterizzati da un linguaggio estremamente crudo e volgare, spesso senza soluzioni di continuità. L'effetto è di assoluto cinismo, di descrizione disumanizzata, simile all'osservazione del naturalista che studia un gruppo di insetti, probabilmente non a caso più volte richiamati negli intermezzi.
 
Per le scelte stilistiche e di struttura, risulta difficile anche la classificazione di questo libro in un genere preciso. Il prologo e l'epilogo, che descrivono un futuro prossimo in cui il genere umano ha modificato geneticamente il proprio corpo acquisendo l'immortalità, potrebbero suggerire la collocazione nel [[romanzo di fantascienza]] di genere utopico o distopico, ma queste brevi appendici appaiono un pretesto per dare più risalto alla critica sociale dell'epoca narrata nel testo, una scelta che richiama quella di [[Kurt Vonnegut]] in molte sue opere. Peraltro, il tema del cambiamento di paradigma culturale e sociale attraverso il superamento dei limiti biologici ottenuto grazie alla [[Ingegneria genetica|manipolazione genetica]] ritorna anche nelle opere successive di Houllebecq, tanto da farlo annoverare tra gli esponenti del [[transumanesimo]]<ref>{{Cita news|autore: Giuseppe Granieri|url = http://www.transumanisti.it/3_articolo.asp?id=74|titolo = Prossima fermata: l'Uomo 2.0|pubblicazione = [[L'Espresso]]|data = 16 aprile 2009|pagine = 152-154}}</ref>, di cui massimi ispiratori sono i fratelli [[Julian Huxley|Julian]] ed [[Aldous Huxley]], entrambi citati nel libro, dove il protagonista definisce Aldous uno degli intellettuali più influenti del ventesimo secolo.