Teodoro Mayer: differenze tra le versioni

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Di origine [[ebreo|ebraica]], fonda il suo primo giornale nel [[1875]], all'età di 15 anni, chiamandolo "Corriere dei francobolli".
 
Con l'autorizzazione delle autorità austriache il [[29 dicembre]] [[1881]] fonda "Il Piccolo", principale quotidiano della città portuale, allora parte dell'[[Impero Austro-ungarico]]. In principio la pubblicazione si mantiene su posizioni neutrali, ma con l'ingresso di nuovi soci diviene progressivamente filoitaliano.
 
Negli [[anni 1890]] Mayer entrerà a far parte del partito liberalnazionale e verrà eletto consigliere comunale a Trieste due volte, tra 1906 e il 1909 e dal 1913 fino allo scioglimento del comune in seguito allo scoppio della [[prima guerra mondiale]]. Coerentemente con le sue posizioni liberali e di laicismo, nel [[1902]] richiede la cancellazione dalla [[comunità ebraica di Trieste]].
Il quotidiano è molto vicino alle posizioni del partito liberal nazionale ed [[irredentista]], al punto che, all'entrata in [[prima guerra mondiale|guerra]] dell'Italia nel maggio del [[1915]], senza che le autorità intervengano in alcun modo per evitarlo: la sede del giornale viene devastata e data alle fiamme e il giornale cessa la pubblicazione.
 
IlDiventato quotidianoazionista èdella molto[[Agenzia vicinoStefani]] allesi posizioniavvicina dela partito liberalposizioni nazionale edpiù [[irredentista|irredentiste]] e con lui il Piccolo. La sede del giornale, alvisto puntoormai checome un simbolo dei filoitaliani, all'entrata in [[prima guerra mondiale|guerra]] dell'Italia nel maggio del [[1915]], senza che le autorità intervengano in alcun modo per evitarlo: la sede del giornale viene devastata e data alle fiamme e il giornale cessa la pubblicazione.
 
Il giornale riapre a guerra finita, nel [[1919]], dopo che viene costituita allo scopo una società per azioni composta per il 50% da Mayer e per la restante parte del capitale sociale da piccoli azionisti e dalla Banca Commerciale Triestina. La direzione del giornale viene affidata a [[Rino Alessi]] che, di comune accordo con il detentore della maggioranza del pacchetto azionario, lo gestisce fino al luglio del [[1943]], quando la direzione viene temporaneamente assegnata al critico [[Silvio Benco]].