Guerra totale: differenze tra le versioni

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== Lo sviluppo del concetto di ''guerra totale'' ==
Il concetto di ''guerra totale'' nasce a cavallo del [[XIX secolo|XIX]] e del [[XX secolo]] per parte di due alti ufficiali [[Germania|tedeschi]] vissuti in epoche diverse e che teorizzarono due concetti affini, ma con differenze sostanziali: [[Carl von Clausewitz]], che parlò di ''[[guerra assoluta]]'' nel suo trattato ''[[Della guerra]]'', ed [[Erich Ludendorff]], che durante la [[prima guerra mondiale]] assunse il controllo delle strategie nazionali per lo sforzo militare e parlò per la prima volta di ''guerra totale'' nell'omonimo trattato del [[1935]].<ref>{{de}} Albert A. Stahel: Klassiker der Strategie. vdf, 2004, ISBN 3-7281-2920-8, S. 205.</ref>
 
Clausewitz parlava di ''guerra assoluta'' come di un concetto teorico di impossibile realizzazione, dove la guerra non conosce limitazioni di ordine [[etica|morale]] o [[politica|politico]] per piegare un nemico alla propria volontà. Ludendorff, invece, parla di guerra totale come di un totale impegno politico dedicato alla vittoria e allo sforzo bellico – un'idea che Clausevitz ripugnava – e l'assunzione che le uniche opzioni disponibili sono la [[wikt:vittoria|vittoria]] totale o la [[sconfitta]] totale.