Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia: differenze tra le versioni

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Il '''Testo Unico Bancario''' (in acronimo'''TUB''') identifica il d.lgs [[1º settembre]] [[1993]] n. 385 ("''Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia''"), che è un testo legislativo organico, in vigore dal [[1 gennaio]] [[1994]], che sostituisce la [[legge bancaria italiana del 1936]] e disciplina l'attività delle banche (intesa come "tutto ciò che ha a che fare con l'attività bancaria") e della vigilanza su di esse.
 
== Cenni storici ==
I legislatori nazionali cominciarono a ritenere all'inizio del [[XX secolo]] che il [[conflitto di interessi]] fra attività bancaria e quella di vigilanza sulle stesse fosse alla base del crollo dei listini azionari nel [[1928]].<br />
Uno tra i primi dei paesi ad emanare leggi in tal senso furono gli [[Stati Uniti d'America]], che, negli [[anni '301930|anni trenta]], implementarono una legislazione molto rigorosa in materia: la separazione fra [[banca d'affari]] e banca di risparmio fu imposta negli [[USA|Stati Uniti]] con la legge [[Glass-Steagall Act]], ispirata ad un principio di maggior rigore sotto il profilo dei regolamenti.
 
A partire dai primi [[anni 80]] e poi negli [[anni 90]] del [[XX secolo]] questa regolamentazione e questa separazione sono state progressivamente abrogate con le varie leggi di liberalizzazione del credito.
 
== Caratteristiche ==
Col nuovo Testo Unico Bancario viene riformato in maniera radicale il sistema bancario italiano, che fino al 1992 ha considerato le banche come pubblica istituzione, operante in regime di separatezza temporale, settoriale e istituzionale dell'attività bancaria.
 
Con la riforma del TUB, le banche costituirsi solo come società di diritto privato ([[S.p.A.]] o [[cooperative]]), ed hanno poteri più ampi di azione e di creazione di nuovi [[mercati]], anche esteri.<br />
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Accanto ad una maggiore autonomia delle banche, si è cercata un maggiore rafforzamento dei poteri di vigilanza, che consentisse di monitorare l'attività bancaria attraverso lo strumento della [[vigilanza prudenziale]].<br />
Di conseguenza il sistema finanziario italiano è divenuto più articolato e complesso, per effetto della creazione di un [[mercato finanziario]] [[Europa|europeo]]. Quest'ultimo ha richiesto la formazione di un fondo interbancario dei depositi, al fine di agevolare il sistema dei pagamenti; ha richiesto la nascita o lo sviluppo di grandi gruppi bancari, per fronteggiare la concorrenza estera e per offrire ai clienti prodotti efficienti e a basso costo; ha richiesto l'adeguatezza patrimoniale delle banche, per far fronte a improvvisi problemi finanziari, anche internazionali; ha regolato le partecipazione delle banche nelle società di tipo industriale; ha permesso la nascita di nuovi organi di vigilanza (per i quali l'art. 5 TUB è considerata la "metanorma").
 
Articolo importantissimo ed innovativo all'interno del testo unico è l'art.10 che per la prima volta definisce chiaramente il significato di banca, definendo il carattere imprenditoriale dell'attività (e non più di ente emanazione dello Stato o sotto lo stretto controllo di quest'ultimo), consistente nella raccolta di risparmio tra il pubblico e l'esercizio del credito (definizione peraltro non eguale al concetto di banca nel resto d'Europa, dove tale concetto è molto meno restrittivo), nella qualificazione di tale attività come riservata ([[riserva di legge]]).