Erik I di Norvegia: differenze tra le versioni

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==Le fonti e il soprannome==
== Biografia ==
 
Su Erik esistono pochi dati storici che sono stati usati dagli studiosi per rimettere insieme i dati riguardanti la sua vita e la sua carriera. C'è una distinzione fra le fonti coeve, o poco lontane nel tempo, che riguardano il ruolo di Erik quale sovrano del [[Regno di Northumbria]] e le saghe che si dedicano a dettagliare la vita di Erik di Norvegia, il condottiero che governò il [[Vestlandet]] nel corso del decennio del [[930]]<ref name="Woolf">Woolf, Alex. From Pictland to Alba, 789–1070. The New Edinburgh History of Scotland. Edinburgh: Edinburgh University Press, 2007</ref>. Le fonti norvegesi identificano queste due figure in una sola fin dal XII secolo e benchè tale conclusione abbia causato forti dibattiti nell'ambiente storico di recente si era arrivati ad accettarne la veridicità<ref name="Collingwood">Collingwood, W.G. “King Eirík of York.” Saga-book of Viking Club Society for Northern Research 2 (1897–1900)</ref>. Altri storici invece ritengono che i norvegesi abbiano unificato la figura di due diversi uomini utilizzando anche le fonti inglesi<ref name="Downham">Downham, Clare (2004). "Eric Bloodaxe - axed? The Mystery of the Last Viking King of York". Mediaeval Scandinavia 14</ref>, tale argomentazione non è comunque universalmente accettata<ref name="Woolf"/>.
Figlio di [[Harald Bellachioma]], successe al trono guadagnandosi il soprannome de ''il Sanguinario'' per l'assassinio della maggior parte dei suoi fratelli. Incapaci di resistergli oltre, nel 934 circa, i nobili norvegesi lo scacciarono dal trono. Dopo essersi ripreso da questo colpo politico, si recò in Northumbria, dove fu scelto come sovrano con la speranza di ottenere l'appoggio per l'indipendenza dai [[Sassoni]].
Le fonti coeve o che poco si discostano nel tempo constano di differenti versioni della [[Cronaca anglosassone]], dei conii di Erik, dell'[[agiografia]] di [[Cadroe di Metz]] e di varie opere degli [[Scaldo|scaldi]]. Alcune fonti offrono soltanto un'immagine nebulosa delle attività che Erik fece nell'[[Inghilterra anglo-sassone]].
Singolarmente l'oscurita circa i dati oggettivi della vita di Erik stanno in netto contrasto con la ricchezza di rappresentazioni leggendarie nelle saghe dei re dove egli compare nei racconti riguardanti il padre [[Harald I di Norvegia]] e il fratellastro minore [[Haakon I di Norvegia]]. Questo materiale si trova nell'[[Historia Norvegiæ]], databile al tardo XII secolo, l' ''Historia de antiquitate regum Norwagiensium'' di [[Theodoricus monachus]], più o meno dello stesso periodo, la [[Ágrip af Nóregskonungasögum]], anch'essa del tardo XII secolo, nella [[Saga degli uomini delle Orcadi]], inizio XIII secolo, la [[Fagrskinna]] del [[1220]] circa, la [[Heimskringla]] del [[1225]] circa, la [[Egils saga]], prima metà del XIII secolo e la [[Óláfs saga Tryggvasonar en mesta]] del [[1300]] circa. Su quanto l'Erik delle saghe possa essere basato sulla figura storica e, per converso, quanto questa possa o non possa gettare una luce sulla storicità della sua figura sono questioni che da anni agitano l'ambiente storico. Attualmente si tende a un certo atteggiamento critico verso l'uso delle fonti che risalgono a prima dell'XI secolo, tuttavia la questione è tutt'altro che conclusa.
Anche il suo nomignolo ''ascia di sangue'' è oggetto di dibattito. E' dubbio che la sua presenza in due ''lausavísur'' ad opera di [[Egill Skallagrímsson]] sia davvero datata al X secolo o sia stato inserito più tardi quando ormai Erik era nella leggenda<ref name="Hollander">Snorri Sturluson, Heimskringla, ed. Finnur Jónsson, Snorri Sturluson. Heimskringla. Nóregs konunga sögur. Copenhagen, 1911; tr. Lee M. Hollander, Snorri Sturluson. Heimskringla: History of the Kings of Norway. University of Texas Press</ref>. Non v'è alcuna garanzia della sua presenza significativa nelle narrazioni prima del XII secolo quando gli viene affibiato nell'Agrip e poi usato come traduzione latina del verso ''sanguinea securis'' nell'Historia<ref name="Gade">Nóregs konungatal ed. Kari Ellen Gade</ref>. Le saghe solitamente lo spiegano come conseguenza dell'omicidio dei propri fratellastri volto a garantirgli il governo dell'intero paese, il monaco Teodorico del resto lo chiama ''fratrum interfector'' (traducibile come fratricida) e la Fagrskinna dal canto suo lo descrive come un vichingo violento e razziatore.
 
==Una famiglia di difficile ricostruzione==
 
La Cronaca anglosassone parlando di Erik lo chiama ''figlio di Harald'' supponendo che i lettori abbiano una certa famigliarità con la materia, nel XII secolo [[Giovanni di Worcester]] aveva ragione di credere che Erik fosse di stirpe reale e lo esplicita nella frase ''Danica stirpe progenitum'' che era già stata usata per descrivere il re di [[Northumbria]] [[Sitric Cáech]] (morto [[927]])<ref name="Thorpe">John of Worcester, Chronicle (of Chronicles), ed. Benjamin Thorpe</ref>. Queste fonti appaiono coincidenti con le tradizioni islandesi e norvegesi che sono esplicite nell'indicare Erik di Northumbria come uno dei figli di [[Harald I di Norvegia]]. I poemi attribuibili a Egill Skallagrímsson contribuiscono a rafforzare quest'ipotesi, anche se sono stati espressi dubbi circa la datazione e l'integrità dei versi che sono giunti fino a noi. Uno di questi versi parla di un incontro avvenuto in [[Inghilterra]] con un uomo della stirpe di Harald, mentre l'[[Arinbjarnarkviða]] considera il reggente di [[York]] quale discendente di [[Halfdan il Nero]] appartenente alla dinastia degli [[Ynglingar]]. Se queste fonti sono genuine e veritiere costituiscono l'unico indizio diretto che collega Erik alla famiglia reale norvegese risalente al periodo in cui egli visse.
Un altro Harald piuttosto noto dell'epoca è Aralt mac Sitric re di [[Limerick]], il probabile padre di Maccus (morto fra il [[984]] e il [[987]]) e Gofraid mac Aralt (morto [[989]]), due importanti nobili del tempo. A questo dato si da una certa rilevanza poichè i due fratelli insieme a un certo Erik vengono indicati quali governatori delle [[Isole Ebridi]], molto tempo dopo [[Edoardo I d'Inghilterra]] scrisse una lettere a [[Papa Bonifacio VIII]] ricordandogli di un certo Erik che avrebbe governato la [[Scozia]] anche se sotto l'egida del governo inglese<ref name="Clare">Downham, Clare. Viking Kings of Britain and Ireland. The Dynasty of Ívarr to A.D. 1014. Edinburgh, 2007</ref>.
Nel XIX secolo si è considerato anche [[Aroldo I di Danimarca]] quale vero padre di Erik identificandolo con uno dei suoi figli chiamato ''Hiring''<ref name="Lappenberg">J.M. Lappenberg A History of England under the Anglo-Saxon Kings. 1845</ref>. L'unica fonte autorevole che cita un figlio con quel nome è [[Adamo da Brema]] che in una delle sue opere cita le ''Gesta Anglorum'' ricordando un aneddoto circa le avventure in terra straniera di questo Hiring secondo il quale egli sarebbe andato in Inghilterra e avrebbe soggiogato l'isola per finire poi ucciso a tradimento in Northumbria<ref name="Francis">Adam of Bremen, Gesta Hammaburgensis Ecclesiae Pontificum II xxv, tr. Francis J. Tschan, History of the Archbishops of Hamburg-Bremen. New York, 1959</ref>. C'è da dire che per quanto questo racconto possa essere stato ispirato dall'ascesa e dalla caduta di Erik i tempi non coincidono poichè Aroldo I nacque attorno al [[935]] quando Erik era già asceso al trono.
Altri dettagli circa la sua famiglia possono essere ricavati solo dalle saghe norvegesi e islandesi del XII e XIII secolo, essendo così distanti nel tempo rispetto alla sua vita vanno quindi prese con la dovuta circospezione e il loro valore storico è necessariamente limitato. Harald I è visto come un uomo assai prolifico e poligamo e il numero di figli a lui attribuiti varia da 16 a 20<ref name="Kunin">Historia Norwegiæ, ed. Inger Ekrem and Lars Boje Mortensen, tr. Peter Fisher, Historia Norwegie. Museum Tusculanum Press, 2003; tr. Debra Kunin, A History of Norway and the Passion and Miracles of the Blessed Óláfr. London: Viking Society for Northern Research, University College London, 2001</ref>. Molte opere tacciono circa l'identità della madre di Erik, ma altre, come le saghe islandesi e la Heimskringla, asseriscono che egli fosse figlio di Ragnhildr, figlia a sua volta di Erik sovrano dello [[Jutland]] meridionale. La possibilità che Harald avesse sposato una principessa danese è supportata da alcuni versi attribuiti al poeta [[Þorbjörn Hornklofi]] che elogiano le imprese del re sottoforma di un dialogo fra un corvo e una [[Valchiria]].
 
==I dubbi sulle nozze==
 
Secondo diverse saghe Erik passò l'infanzia e buona parte della giovinezza presso dei parenti, circa i suoi anni da adolescente ce ne viene fornito un ragguardevole ritratto dall' ''Heimskringla'' secondo la quale Erik, all'età di dodici anni, sembrava già possedere una forza prodigiosa oltre che ad essere un ragazzo di valore e per questo intraprese la via della pirateria. Per quattro anni razziò le coste del [[Mar Baltico]] insieme a quelle di [[Danimarca]], [[Frisia (regione storica)|Frisia]] e [[Germania]], nei quattro anni successivi battè le coste di Scozia, [[Galles]], [[Irlanda]] e [[Francia]] arrivando anche in [[Lapponia]] e nella [[Russia]] settentrionale. Riferendosi a quest'ultimo viaggio la Egils saga afferma che Erik navigò lungo la [[Dvina Settentrionale|Dvina]] arrivando a saccheggiare dei porti nella [[Permia]].
Per quanto riguarda la sua vita famigliare bisogna affidarsi alla vita scritta su [[Cadroe di Metz]] scritta attorno all'anno [[1000]] e quindi piuttosto vicina a lui nel tempo. Questa afferma che il re di [[Cumbria]] condusse Cadroe presso il confine fra i territori degli scandinavi e quelli dei britanni, e qui venne ricevuto da un nobile che lo condusse da tale Erichius, nella città di York, giacchè la moglie di questi era una parente del venerabile Cadroe<ref name="Anderson">Anderson, Alan Orr, Early Sources of Scottish History A.D. 500–1286, volume 1. Paul Watkins, Stamford, 1990</ref>.
Considerato quel che si conosce del santo è probabile che questa donna fosse di ascendenza scozzese o britannica<ref name="Downham"/>, tuttavia questo racconto va in netta contrapposizione con le saghe di più tarda datazione. Secondo la Egils saga la moglie di Erik era [[Gunnhild]], la ''madre dei re'', quest'interpretazione la Egils saga la prende da una saga ancora precedente dove tuttavia ella non viene mai chiamata per nome così che si può credere che il nome Gunnhild sia stato introdotto dalla Egils saga e non prima<ref name="Sawyer">Sawyer, Peter (1995). "The last Scandinavian rulers of York". Northern History 31</ref>.
Tutte le saghe sono tuttavia concordi nell'affermare che Erik abbia vissuto con una donna con quel nome, l'ancor più antica Historia afferma che Gunnhild era figlia di [[Gorm il Vecchio]] e quindi sorella di Aroldo I di Danimarca. Altre saghe la vogliono figlia di Ozur Toti un comandante norvegese che calò con grande potenza dalla provincia di [[Hålogaland]], almeno secondo l' Egils saga e l' Heimskringla. L'ostilità degli islandesi verso Gunhhild è stata considerata come una delle possibili cause per la sua dissociazione dalla casa reale danese<ref name="Jones">Gwyn Jones, A History of the Vikings. Oxford, 1984</ref>.
Il problema non è di facile soluzione, si pensa che la vita di Cadroe si riferisca erroneamente ad Eric sostituendolo al suo predecessore [[Amlaíb Cuarán]] la cui seconda moglie Dunflaith era effettivamente di origine irlandese<ref name="Collingwood">Collingwood, W.G. “King Eirík of York.” Saga-book of Viking Club Society for Northern Research 2 (1897–1900)</ref>, si è suggerito anche che Erik non fosse strettamente monogamo e che quindi l'esistenza di una moglie non esclude l'altra<ref name="Woolf"/>. L'ultima possibilità è che Erik ed Erichius non siano la stessa persona<ref name="Downham"/>.
 
FiglioErik di [[Harald Bellachioma]], successesalì al trono guadagnandosialla ilmorte soprannomedi deHarald ''il Sanguinario'' per l'assassinio della maggior parte dei suoi fratelli.I, Incapaciincapaci di resistergli oltre, nel 934 circa, i nobili norvegesi lo scacciarono dal trono. Dopo essersi ripreso da questo colpo politico, si recò in Northumbria, dove fu scelto come sovrano con la speranza di ottenere l'appoggio per l'indipendenza dai [[Sassoni]].
 
Nel 948, [[Edredo d'Inghilterra|Edred]], [[Regno del Wessex|re del Wessex]], invase la Northumbria, deponendo Erik.