Bernardino Lanzani: differenze tra le versioni

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Appena stipulato il contratto con l'[[abate]] per 550 lire dell'epoca, Bernardino si mette al lavoro. Il Monastero gli fornisce il ponteggio, i muratori che gli stenderanno la calce per l’affresco e gli imbianchini che gli scialberanno i muri per le tempere, come d’accordo. L’artista prevede di terminare il lavoro alla fine del [[1527]] o nei primi mesi del [[1528]].
Il suo impegno non era solo quello di dipingere la chiesa nuova, bensì anche “il Paradiso” posto davanti la chiesa, con la volta della porta. Di questi ultimi dipinti non è rimasta purtroppo traccia.
Quest’ultimo “paradiso del monastero”, di cui Bernardino parla, potrebbe essere quello del [[chiostro]] interno del Monastero che nel [[1526]] non era ancora stato abbattuto. Sopra la porta dell’antico refettorio, c’è un dipinto che rappresenta il papa [[Papa Gregorio I|San Gregorio Magno]] circondato da cornici; sempre attribuito al Lanzani assieme all'affresco del refettorio del monastero ora sede del [[Museo della città di Bobbio]].
 
Durante i recenti lavori di restauro dell'abbazia viene ritrovata la grande ''Annunciazione'', ormai deteriorata dai muratori del settecento (era dipinta attorno al rosone e fu ritrovata inaspettatamente durante gli ultimi restauri).