Giovanni Francesco Sagredo: differenze tra le versioni

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I due amici continuarono a scriversi discutendo di fisica, di [[morale]], dandosi reciproci consigli e inviandosi doni sino al 1620 quando Sagredo morì .
 
Il grande affetto di Galilei per l'amico, che chiama «il mio Idolo», è dimostrato dall'aver nominato, con il permesso del fratello del nobile veneziano, "Sagredo" l'acuto interlocutore delle sue più importanti opere il ''[[Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo]]'' (Firenze, [[1632]])<ref>«Molti anni fa mi si poteva incontrare nella splendida città di Venezia a discutere con signor Giovanni Francesco Sagredo, un nobile di grande acume.» (In G. Galilei, ''Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo'')</ref> e i ''[[Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze attinenti alla meccanica e ai moti locali ]]'' ([[Leida]], [[1638]]).
 
==Note==