Oscar Mondadori: differenze tra le versioni

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{{Nota
|titolo=Gli ''Oscar'', i libri-transistor che fanno biblioteca
|contenuto=Gli ''Oscar'', i libri-transistor che fanno biblioteca, presentano settimanalmente i capolavori della letteratura e le storie più avvincenti in edizione integrale supereconomica per il tempo libero. ''Gli Oscar'' sono i libri 1965 per gli italiani che lavorano: per gli operai, per i tecnici, per gli impiegati, per i funzionari, per i dirigenti, per i professionisti, per gli studenti, per la famiglia, per tutti i membri attivi e informati della società. A casa, in tram, in autobus, in filobus, in metropolitana, in automobile, in taxi, in treno, in barca, in motoscafo, in transatlantico, in jet, in fabbrica, in ufficio, al bar, nei viaggi di lavoro, nei week-end, in crociera, ''Gli Oscar'' saranno sempre nella vostra tasca, sempre a portata di mano. Con ''Gli Oscar'' una casa editrice tradizionalmente all'avanguardia ha ideato e creato il libro settimanale di altissimo livello per un pubblico in movimento. ''Gli Oscar'' sono gli Oscar dei libri: si rinnovano ogni settimana, durano tutta la vita.<br /><small>Il famoso risvolto nella seconda di copertina, contenente il "manifesto" dei libri settimanali Mondadori.</small>}}
 
== Storia ==
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Ogni libro della collana costava 350 lire (circa 3 euro del 2006), l'equivalente di un biglietto per il cinema. Il primo slogan degli Oscar, "i libri-transistor", fu coniato dal poeta [[Vittorio Sereni]], che lavorava alla collana insieme ad [[Alberto Mondadori]].
 
Il successo della collana scatenò una vera e propria "corsa al tascabile" da parte degli editori concorrenti: le uscite si moltiplicarono, scatenando un'inflazione di titoli nelle edicole, che portò dopo un anno a una rapida contrazione delle vendite. Ma intanto gli Oscar si erano conquistati la posizione di leader del mercato: ''[[Un amore]]'', di [[Dino Buzzati]], vendette 400.000 copie ma il vero ''long-seller'' fu ''[[La ragazza di Bube (romanzo)|La ragazza di Bube]]'' di [[Carlo Cassola]] con 446.800 copie vendute in 6sei anni.
 
Negli [[Anni 1970|anni settanta]] gli Oscar cambiano gradualmente aspetto: mutano il logo (assumendo quello attuale: la silhouette del [[Premio Oscar]] all'interno di una O); si differenziano in diverse collane (Oscar [[Letteratura gialla|gialli]], [[fantascienza]], etc.), escono dall'ambito puramente letterario pubblicando manuali e anche [[Fumetto|fumetti]] (anche se all'inizio il formato standard non è proprio congeniale), mentre i [[Classici Greci e Latini (Oscar Mondadori)|classici]] vengono ristampati con [[paratesto|paratesti]] critici di tutto rispetto, con lo scopo di conquistare il pubblico scolastico. A questa crescita quantitativa e qualitativa corrisponde una {{citazione necessaria|sensibile}} crescita del prezzo di copertina. Gradualmente, gli Oscar tornano dalle edicole alle librerie, e diventano una sorta di "casa editrice nella casa editrice". Oggi il catalogo degli Oscar conta più di 4.000 titoli, ripartiti in 18 sottocollane. Nel [[1995]] la Mondadori ha varato una nuova collana di tascabili a un prezzo più "popolare": i [[Miti Mondadori|Miti]].