Viale della Giovine Italia: differenze tra le versioni

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| [[File:Caserma baldissera, retro 02.JPG|150px]] || s.n. || [[Caserma Antonio Baldissera]] || Si affaccia sulla piazza anche un alto della Caserma Baldissera. La necessità di una caserma di [[cavalleria]] prossima al centro della città fece optare nel [[1881]] per sacrificare la zona verde a favore dell'insediamento militare, cedendo gratuitamente all'Amministrazione Militare tutta la grande area tra il lungarno e piazza Cesare Beccaria (compreso quindi anche il lotto sul quale attualmente insiste d'[[Archivio di Stato (Firenze)|Archivio di Stato]]), e questo sulla base di varie considerazioni che tra l'altro tenevano di conto della parallela restituzione all'Istituto di Studi Superiori degli ambienti già destinati alle [[Rettorato dell'Università di Firenze|Scuderie di San Marco]]. Il cantiere portò alla realizzazione di un primo edificio che consentì già nel [[1897]] di ospitare l'[[8º Reggimento di Cavalleria Montebello]].
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|[[File:Pia casa montedomini 03.JPG|150px]] || s.n. || [[Pia Casa Montedomini]] || Nel [[1476]], in questa vasta area, c'era un lazzaretto dedicato a san Sebastiano dove, tra il [[1531]] e il [[1534]], furono trasferite le suore francescane clarisse di Santa Maria Annunziata di Monticelli e quelle di Santa Maria Assunta di Montedomini, i cui conventi, posti fuori le mura, erano stati abbattuti nel [[1529]] per non offrire riparo alle truppe imperiali che cingevano d'[[assedio di Firenze|assedio la città]]. A seguito delle soppressioni volute dal governo francese (1808 e 1810), l'architetto [[Giuseppe Del Rosso]] fu incaricato di riorganizzare i due conventi in un'unica struttura, atta ad accoglier il Deposito di mendicità, istituzione destinata ad ospitare i vecchi indigenti inabili al lavoro, ad assistere i bambini poveri e a isolare i minori corrigendi. La nuova struttura fu inaugurata nel dicembre del [[1813]] e nel [[1816]] trasformata in Pia Casa di Lavoro per volontà del [[granduca Ferdinando III]]. Con l'avvento del regno d'Italia, per decreto del [[re Vittorio Emanuele II]], l'istituto venne riconosciuto come 'Opera Pia'.
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| [[File:Via ghibellina 1, Villino Travaglini 01.JPG|150px]] || 11 || [[Villino Travaglini]] || Il villino, con ingresso sul viale della Giovine Italia 11, mostra i caratteri propri della residenza signorile. È riconducibile all'attività dell'architetto [[Torquato Del Lungo]] e databile agli anni ottanta dell'Ottocento.
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| [[File:Via ghibellina, le murate 04.JPG|150px]] || s.n. || [[Complesso delle Murate]] || Nel [[1424]] il complesso, intitolato alla ''Santissima Annunziata'' e a ''Santa Caterina'', accolse le monache di clausura cosiddette "murate" (o recluse volontarie), trasferitesi dalle cellette del [[Ponte alle Grazie|ponte di Rubaconte]]. Il cenobio venne ristrutturato e ampliato prima nel [[1471]], a seguito di un incendio, poi nel [[1571]], dopo un'alluvione. Soppresso nel [[1808]], fu poi ristrutturato dall'architetto [[Domenico Giraldi]] nel [[1845]] ed usato come carcere fino agli [[anni 1980|anni ottanta]]. Una recente ristrutturazione ne ha ricavato residenze popolari, negozi, bar e ristornati. Sul lato del viale si trova, dal 2013, un originale giardino pensile vericale.
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