Crisi di Tangeri: differenze tra le versioni

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'''La Crisi di Tangeri''', detta anche '''prima crisi marocchina''', fu determinata nel [[1905]] dall'opposizione della [[Impero tedesco|Germania]] al tentativo della [[Terza Repubblica francese|Francia]] di estendere il suo potere sul [[Marocco]].
 
L'iniziativa coloniale francese scaturì dall' ''[[Entente cordiale]]'' con la [[Regno Unito|Gran Bretagna]] e condusse alla reazione tedesca che si manifestò con la visita amichevole dell'imperatore [[Guglielmo II di Germania]] al sultano del Marocco a [[Tangeri]].
 
La crisi, durante la quale si paventò una guerra fra Germania e Francia, terminò con la decisione del governo francese di cedere alla richiesta tedesca di indire una conferenza internazionale ([[Conferenza di Algeciras]]).
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==Scoppia la crisi==
In Inghilterra, re [[Edoardo VII del Regno Unito|Edoardo VII]] dichiarò che lo sbarco a Tangeri era stata l'iniziativa più nociva e ingiustificata intrapresa dall'imperatore tedesco da quando era salito al trono. Ma l'ammiraglio britannico [[John Fisher, I barone Fisher|John Fisher]], andò ben oltre e in una dichiarazione al ministro degli Esteri [[Henry Petty-Fitzmaurice, V marchese di Lansdowne|Lord Lansdowne]] arrivò ad affermare:
«Sembra un'occasione d'oro per combattere la Germania alleati della Francia, e spero che lei saprà approfittarne…approfittarne... Potremmo avere la [[Kaiserliche Marine|flotta tedesca]], il [[canale di Kiel]] e lo [[Schleswig-Holstein]] in una quindicina di giorni».<ref>Balfour, ''Guglielmo II e i suoi tempi'', Milano, 1968, pp. 337, 338.</ref>
 
Il Cancelliere Bülow, intanto, mandava il conte Christian Tattenbach, ambasciatore a [[Lisbona]], a [[Fes|Fez]] per rafforzare la posizione del Sultano e respingere le pretese francesi.<ref>Bülow, ''Memorie'', Milano 1931, Vol II, p. 115.</ref>