La Rivoluzione liberale: differenze tra le versioni

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|record-vendite =
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|fondazione = [[12 febbraio]] [[1922]]
|fondatore = [[Piero Gobetti]]
|chiusura = [[18 ottobre]] [[1925]]
|inserti-allegati =
|sede = Torino
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[[ImmagineFile:Piero Gobetti La Rivoluzione Liberale.jpg|260px|right]]
[[ImmagineFile:PieroGobetti.jpg|220px|right|thumb|Piero Gobetti]]
'''La Rivoluzione liberale''' fu la seconda [[rivista]] di [[cultura]] [[politica]] di [[Piero Gobetti]], uscita nel [[1922]] e terminata nel [[1925]].
 
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== Storia ==
=== L'esordio programmatico ===
La nuova rivista, che esce il [[12 febbraio]] 1922 a [[Torino]], riporta sul primo numero un trafiletto intitolato ''Ai lettori'' che spiega come formare una nuova classe politica capace di guidare le forze popolari, operaie e contadine.
 
{{quote|''La Rivoluzione liberale'', continuando e ampliando un movimento iniziato da quattro anni con la rivista ''Energie Nove'', si propone di venire formando una classe politica che abbia chiara coscienza delle sue tradizioni storiche e delle esigenze sociali nascenti dalla partecipazione del popolo alla vita dello Stato.<br />
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Coerente con le premesse del [[Manifesto (programma)|Manifesto]] e il sottotitolo "Rivista storica settimanale di politica", questo secondo periodico di Gobetti non si occupa di [[letteratura]] ma solamente di ricerche storiche e di politica militante.
 
Sui primi numeri appaiono articoli riguardanti problemi di economia che vengono affrontati da [[Luigi Einaudi]], [[Guido De Ruggiero|G. De Ruggiero]] e A. Crespi. Sempre nei primi numeri, G. Stolfi e B. Giovenale affrontano questioni agricole, mentre Gobetti traccia la storia della [[Rivoluzione russa]] e Salvemini informa su come si evolve, in senso democratico, il [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare]] di [[Luigi Sturzo|don Sturzo]].
 
=== Il dibattito politico ===
Il [[28 maggio]] [[1922]] esce un numero speciale dedicato al [[fascismo]].
 
In settembre, sulla rivista si apre un ampio dibattito in seguito alla lettera
di [[Giuseppe Prezzolini]] per una ''Società degli [[Apoti]]'' (''La Rivoluzione liberale'' n. 28, [[28 settembre]] 1922). In una fase politica in cui le libertà democratiche e civili vanno precipitando (siamo a un mese dalla [[marcia su Roma]]), il [[La Voce (rivista)|vociano]] Prezzolini scrive una lettera aperta avanzando l'ipotesi di una ''Società degli Apoti'', cioè di individui liberi, raggruppati tra loro, che non parteggiano, che vogliono differenziarsi dalla vita e dalla ''malavita'' pubblica contemporanea per poter valutare l'attualità politica e la cronaca contingente con chiarezza e imparzialità.
 
A questa lettera risponde Gobetti (n. 31, [[25 ottobre]] 1922) con una lucida analisi ad appena tre giorni dalla presa del potere di Mussolini:
 
{{quote|Di fronte a un fascismo che con l'abolizione della libertà di voto e di stampa volesse soffocare i germi della nostra azione, formeremo bene, non la Congregazione degli Apoti, ma la compagnia della morte. Non per fare la rivoluzione, ma '''per difendere la rivoluzione'''".|''La Rivoluzione liberale'', A. I, n. 31}}
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=== Dopo il delitto Matteotti ===
[[ImmagineFile:Matteotti.jpg|220px|right|thumb|Giacomo Matteotti]]
Dopo il [[delitto Matteotti]] e la [[Secessione dell'Aventino]], Gobetti deve amaramente denunciare il fallimento del fronte parlamentare antifascista con un articolo comparso il [[21 ottobre]] [[1924]] dal titolo ''Processo al trasformismo''.
 
Rimane intatta invece la fiducia di Gobetti nell'autonomia degli operai, nelle forze del "proletariato moderno" organizzate al [[Nord]] nel triangolo [[Genova]]-[[Torino]]-[[Milano]], fiducia che lo stesso dichiara nell'articolo dal titolo ''Lettera da [[Parigi]]'', pubblicata sulla rivista il [[18 ottobre]] [[1925]], numero sequestrato proprio a causa del suddetto articolo.
 
Durante tutto il 1925 ''La Rivoluzione liberale'' viene continuamente censurata per la sua tenace opposizione al regime e l'[[8 novembre]] 1925, su [[diffida]] del [[Prefetto (ordinamento italiano)|prefetto]] di Torino e dietro precisi ordini di [[Benito Mussolini]] è costretta a sospendere le pubblicazioni.
 
=== La rifondazione ===
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{{liberalismo}}
 
[[categoriaCategoria:Riviste politiche italiane|Rivoluzione liberale]]
[[categoriaCategoria:Liberalismo|Rivoluzione liberale]]