Battaglia di Governolo (1397): differenze tra le versioni

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|Didascalia=
|Data=[[28 agosto]] [[1397]]
|Luogo=[[Governolo]], [[Italia]]
|Esito=Vittoria mantovana
|Schieramento1= [[ImmagineFile:Coat of arms of the House of Gonzaga (1394).svg|20px]][[Sovrani di Mantova|Mantova]]<br>Ferrara<br>[[Carraresi|Padova]]<br>[[Repubblica di Venezia]]
|Schieramento2= [[ImmagineFile:Flag of the Duchy of Milan.png|20px]] [[Ducato di Milano|Milano]]
|Comandante1=[[Carlo I Malatesta]]
|Comandante2=[[Jacopo Dal Verme]]
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}}
 
La '''Battaglia di Governolo''' ( 28 [[agosto]] [[1397]]) appartiene alla guerra tra la [[lega dei principi italiani]] e i [[Visconti]]. [[Francesco I Gonzaga|Francesco Gonzaga]], capitano del popolo di Mantova, dopo l’entrata dei Milanesi, condotti da [[Jacopo Dal Verme]], nel [[Serraglio mantovano|serraglio]] di [[Mantova]], si era rifugiato a [[Governolo]] dove fu assediato, mentre la flottiglia del [[duca di Milano]] stazionava nel [[Po]].
 
[[Carlo Malatesta]] intanto, alleato dei [[Gonzaga]], era corso a [[Venezia]], [[Ferrara]] e [[Bologna]] per chiedere aiuti a vantaggio del signore di Mantova. In aiuto ai mantovani vennero anche le truppe di [[Francesco Novello da Carrara]], signore di [[Padova]].
 
[[Repubblica di Venezia|Venezia]], con sette [[galee]] e molte barche, Ferrara con [[galeoni]] e Bologna con cinquecento lance agli ordini del conte [[Giovanni da Barbiano]], mossero in aiuto di Governolo ridotta agli estremi.
 
Carlo Malatesta, alla testa delle truppe raccolte, passato il Po a [[Bondeno]], attaccò improvvisamente l’armatella del [[Biancardo]], e la batté, riuscendo ad entrare in Governolo e a portarvi dei viveri. A Governolo giunse anche il duca di Mantova e diede battaglia al Biancardo sbaragliandolo. Nel frattempo Ferraresi e Mantovani assalirono con le loro navi quelle dei Milanesi mettendoli in rotta.
 
Dopo questi eventi, il grosso dell’esercito di Jacopo Dal Verme, accampato nel serraglio di Mantova, preso dal panico a causa delle due sconfitte inflittegli dai collegati, abbandonò viveri e bagagli e si diede alla fuga. Caddero così nelle mani dei vincitori, oltre ai bagagli e ai viveri, oltre duemila [[cavallo|cavalli]] e cinquanta navi armate.
 
== Bibliografia ==
* L. Bignami. ''Condottieri Visconti e Sforzeschi''. 1935, Milano;
* Stato Maggiore Esercito Ufficio Storico. Artesi Renato. ''La politica finanziaria nei riguardi delle compagnie di ventura sotto la dominazione Viscontea''. In ''Studi Storico-Militari'', Roma, 1985, pag. 9;